Ecco una lista che, dopo vari anni oltre Manica e guardando alle reazioni dei vari ospiti italiani, ma anche degli stessi italiani che qui ci vivono da tempo, mi sono permesso di stilare. 15 cose sugli inglesi che gli italiani non capiscono. Ci terrei a precisare che questa lista non è un trattato di antro-sociologia moderna e non va interpretata come tale. Semplicemente, è solo un insieme di punti che solitamente “l’italiano medio” non capisce degli inglesi e per nulla rispecchia la mia personale opinione.
Un paio di punti forse sì…
1. La mancanza di bidet nel bagno. Non c’è stato ospite che mi sia venuto a trovare (ma sono sicuro che lo stesso vale per tutti i miei connazionali che hanno messo piede sull’isola per la prima volta) e che dopo aver visitato il mio bagno, non abbia chiesto: ma non c’è il bidet, come fanno? Occhi sgranati. Al che io indico loro il ripiano sopra gli asciugamani dove tengo le salviettine umidificate e questi mi guardano come se avessi consigliato loro di detergersi le terga con della carta vetrata cosparsa di sale.
2. Lasciare il sapone sui piatti senza risciaquarli. Qualcuno dice trattasi solo di pigrizia d’oltre Manica. Qualunque sia il motivo, questa è un’abitudine che fa letteralmente arricciare lo stomaco a chiunque sia nato e cresciuto sulla penisola.
3. Moquette ovunque. Ci sarà un motivo se il 98% delle case inglesi hanno la moquette e in italia solo il 2% (Fonte “1,227 Facts To Blow Your Socks Off). La moquette non la capiamo! Perché investire in qualcosa che ha degli alti costi di mantenimento e diventa una culla di acari giganti? Sono convinto che tante amicizie oltre Manica vanno a rotoli per un bicchiere di vino rosso fatto cadere accidentalmente durante una cena.
5. Disporsi in una fila ordinata per salire sull’autobus. Disporsi in una fila ordinata per tutto! Obiettivamente, l’ordine è una delle cose che rende questo Paese più vivibile e che ti permette di lasciare un ufficio postale o scendere da un mezzo pubblico senza aver dovuto sgomitare e imprecare con altre 100 persone. Ok, questo ve lo concedo. Ma non nascondo che l’ossessione per le file che c’è qui a volte mi inquieta.
6. Il burro. L’uso smisurato di burro che si fa in questo Paese è destabilizzante per noi italiani. Il burro qui diventa l’ingrediente base e principale per qualsiasi ricetta, sia anche un bicchiere d’acqua e bicarbonato. Spalmare qui è la regola, non importa cosa, non importa su cosa ma basta che si spalmi.
7. Le donne a piedi nudi per le strade di Soho il sabato sera. No davvero, questo fa schifo. Più del sapone sui piatti e della moquette in bagno.
8. La marmite, l’ho provata ben due volte, pensando che la prima non l’avessi capita. Eppure niente, c’è sicuramente qualcosa di radioattivo in quella sostanza, quasi chernobyliano (ma fa meno schifo della moquette in bagno).
9. Lo humour inglese. Esiste e ne ho la prova. Un inglese vi dirà “Bella maglietta” esattamente con lo stesso tono e la stessa cadenza, sia se volesse intendere “Bella maglietta, ne voglio comprare una uguale!” oppure “Bella maglietta… Ne devo comprare una solo per vomitarci sopra e vedere se ne esce migliorata”. Le cose si complicano quando a parlare è il vostro capo che commenta il lavoro svolto e voi passate le tre ore successive a chiedervi cosa volesse dire veramente.
10. Buon pomeriggio. Salutare qualcuno dicendo “Buongiorno” dopo le 12 (fossero anche le 12.05, non scherzo) rappresenta una delle cadute di stile peggiori che si possano compiere nella vita sociale inglese. Dopo le 12 si dice buon pomeriggio. Se sbagli, il “Buon pomeriggio” di risposta sarà secco, scandito, atono. La correzione più velatamente palese che ci possa essere. L’umorismo britannico non lascia dubbi in questi casi. Neanche la risposta che un qualsiasi italiano darebbe lascerebbe dubbi…
11. Pagare da bere a tutti. Dalle mie parti si fa alla romana, ognuno paga per se e che dio benedica questa usanza! Qui non c’è serata che non si esca da un pub senza aver pagato un giro di almeno 4 persone. Se si è fortunati (e si regge l’alcol) allora vuole dire che a turno ognuno pagherà il debito, e quindi pronti a buttare giù quattro pinte. Ma se si sta con gente che poi scompare dopo la prima pinta allora avremmo imparato la lezione.
12.Bambini a gambe scoperte d’inverno. Dicono che gli italiani siano ipocondriaci per natura e le nostre mamme siano convinte che un semplice spiffero (il famoso colpo d’aria) possa letteralmente ucciderti. Grande è lo shock nel vedere gli infanti inglesi uscire la mattina presto in dicembre per andare a scuola con su una gonnellina o pantaloncini fino al ginocchio e nulla che copra le povere gambe gnude.
13. Come stai? Mettiamola così: noi italiani siamo portati a fare domande solo se davvero ci interessa la risposta. Altrimenti evitiamo. Per questo motivo non capiamo (e a volte non sopportiamo) il continuo ripetersi di “How are you?” venti volte al giorno (spesso più volte dalla stessa persona) e il “Plans for the weekend?” non appena arriva il venerdì. A nessuno interessa, quindi perché chiedere?
14. Scappare fuori in infradito (sia anche dicembre) non appena si intravede una giornata di sole pieno. O meglio, questo non lo capiscono gli italiani che non hanno mai vissuto in Inghilterra. Noi ammanicati lo capiamo molto, molto bene.
15. Il lavandino del bagno con due rubinetti. Questo davvero è uno dei misteri mai svelati del Regno Unito. Non importa da quanto tempo viviate in questo Paese, non importa da dove veniate. La domanda sarà una: nel 21esimo secolo, perchè continuare a montare due rubinetti sul lavandino se poi l’alternativa è o lavarsi le mani con acqua gelida o provocarsi ustioni di 5 grado?
Tutto vero! Aggiungo che in Inghilterra non pensano che il vento quando il corpo e’ umido faccia male. Ad esempio mi prendono in giro che mi asciugo bene i capelli oppure quando sono bagnati si buttano il ventilatore addosso per asciugarsi!
Ciao Stefano. Sì, anche tu hai ragione… Eppure mi sento di spezzare una lancia in favore degli isolani: a volte forse siamo noi italiani ad essere troppo esagerati con il nostro terrore atavico del “Colpo d’aria” 🙂 Dai ammettiamolo: siamo un po’ ipocondriaci!
Hai letto questo? https://acrossthechannel.org/2012/09/17/hit-by-the-air/
Take care
bellissimo ma non sono tanto daccordo con punto 11 e punto 13! forse l’articolo è stato scritto da qualche Italiano che viveva su al nord, dalle mie parti si chiede come stai e si offre da bere con la stessa frequenze dei battiti di ciglia!
Da noi è matematico che se esci in inverno con i capelli bagnati ti becchi 38 di febbre, loro hanno uno scudo termico che ancora non è arrivato nel bel paese.
Il bello è che io sono uscita diverse volte con i capelli umidi in inverno XD in italia.
Perchè a me i capelli asciugano più spesso all’aria che col phon. Tuttavia a volte aspetto che si asciughino, per evitare che ghiaccino e poi si spezzino.
Hahha grandissimo, mi sono fatta un sacco di risate! Ma.. le patatine fritte + pomodori fritti a colazione dove li lasci??? ;’) 😀 😀
Hai ragione Giada! Sarà che ormai mi ci sono abiutato, mangio e bevo di tutto e mi piace pure. Pensa che sono uno di quelli che la mattina va in ufficio con il bicchierone di caffè… se lo sapesse la mia mamma!
Si perché l’ aceto sulle patatine? Rivoltante
Dai, l’aceto sulle patatine può non piacere ma non è rivoltante! 🙂 Fa parte del tutto, come il parmigiano sulla parmigiana 🙂
Caro Oscar non mi preoccuperei piu’ di tanto di quello che dicono I francesi dato che sono degli zozzi come gli inglesi!!!
Beh no caro Paolo il parmigiano sulla parmigiana ci sta eccome l’aceto sulle papatine e’ rivoltante!
Questione di gusti.
Ciao Barbara,
mi stupisce che vivi qui da 27 anni e ancora ti lasci andare a certe generalizzazioni 🙂
Caro Paolo si e’ proprio dopo 27 anni che ti accorgi di certi aspetti della personalita’ di questo popolo e non dopo solo 5anni.Si ,si anch’io anni fa la pensavo esattamente come te.L’inghilterra mi piace molto e mi ha dato molto.Ho avuto successo nel mio lavoro ,mi posso permettere di abitare in una bella parte dell’Inghilterra dove cammino per ore con I miei bellissimi cani in my own woodland ma cio’ non toglie il fatto che l’aceto sulla pasta o patatine ,la tazzona di cappuccino o latte con o dopo un piatto di spaghetti alle cozze o I bambini a piedi nudi in dicembre sotto pioggia e neve sia una mancanza di gusto papillare e di svogliatezza nel fare le cose….e per rispondere al tuo e’ questione di gusti no carissimo non e’ questione di gusti il parmigiano sulla parmigiana ci sta alla grande l’aceto sulle patatine e’ da barbari!!!!!Essere aperti di vedute non significa accettare e farsi piacere a tutti i costi( to prove a point) le 15 sfaccettature degli Inglesi che tu hai elencato ma vuol dire cercare di capire e accettare situazioni socio-politiche diverse dalle tue.
Vedi Barbara, ci sono persone che si trasferiscono in un altro Paese e poi non fanno il minimo sforzo per immergersi nella cultura locale e quindi continuano a vivere circondondosi delle comunita’ di paesani locali (vedi la grande maggioranza di stranieri che vive nel nostro Paese). Devo ammettere che cio’ non e’ facile da fare qui in Inghilterra e spesso, piuttosto che continuare a persistrere, molti di noi italiani preferiscono vivere nelle varie little Italy che si vanno creando. Per quelle persone forse ci vuole molto piu’ che 5 anni per capire dove si trovano e come vanno le cose.
Per me, credici o no, 5 anni di vita a “strettissimo” contatto con gli indigeni dell’isola (a volte anche troppo stretto contatto) sono bastati. Soprattutto, 7 anni di viaggi di lavoro e “back and forth” tra qui e l’america mi hanno anche permesso di capire che no, non esiste solo la cucina italiana e quello che per noi fa schifo non vuol dire che agli altri deve fare lo stesso effetto. Durante la mia prima visita in italia con il mio ex (inglese) ricordo che ci fermamo in un bar. Io presi un espresso, lui un tea sul quale quasi vomito’. Ti giuro, a mio avviso era un tea come tutti gli altri eppure lui quasi ci vomito’ sopra. Organizzo la prima cena alla quale invito i miei vicini di casa (isolani anche loro) e mi fanno notare che la mia insalata, condita solo con olio, aceto e sale, era al quanto spoglia. Mancava la maionese e quanto di piu’ cremoso si potesse trovare nel frigo da metterci sopra.
Non si puo’ dire a priori che l’aceto sulle patatine fa schifo o il cappuccino a pranzo e’ vomitevole perche’ semplicemente e’ cosi’ che siamo stati cresciuti. Non si tratta di farsi piacere per forza una cultura diversa dalla nostra, quanto semplicemente accettarla per quello che e’: una cultura diversa dalla nostra appunto, senza per forza dove essere “culturo-centrici” (si, questa me la sono inventata)
E la riluttanza che hanno gli inglesi nei confronti della pulizia in generale? In alcune cucine ho visto cose che voi umani….. 😦 bleahhhh…..
Divertentissime considerazioni comunque, assolutamente condivisibili.
Ciao Elisabetta! Capisco quello che dici e le tue impressione 🙂 Sarà che ho vissuto qui troppo a lungo o forse ho frequentato troppi inglesi ma ho imparato a non paragonare tutto con casa nostra. Gli italiani hanno sicuramente degli standard di pulizia diversi dal resto dell’Europa ma c’è anche da dire che quando si tratta di pulizia “fuori casa”, gli inglesi ci danno una pista. Sembra che in Italia ci sia la tendenza a tenere le nostre case linde e pinte ma poi fuori possiamo fare e gettare di tutto. Gli inglesi con i quali ho (con)vissuto dicevano che ero ossessionato dalla pulizia quando in realtà mi limitavo semplicemente a sciacquare i piatti dopo averli insaponati e a pulire a fondo il bagno almeno una volta a settimana. Gli stessi inglesi però, visitando l’Italia con me, rimanevano impressionai dal numero di persone che non raccoglievano la pupù del loro cane 🙂
Va a capire
Ma scherziamo?!Gli inglesi non so…ma I Londinesi riducono le strade peggio di un mondezzaio…prima di trovare un cesto per la spazzatura vaghi per ore..e non parliamo degli autobus!!!!
Le file poi…se al supermercato ci sono una cassa con in fila dieci persone ed una libera..si accalcano sulla prima..bo..
Manca il cappuccino con la pizza..un classico intramontabile!!
Vivo a Parigi da oltre 2 anni, e devo dire che la metà delle stranezze elencae riguardano anche i francesi. Addirittura qui il bidet c’era tipo 50 anni fa ma l’hanno tolto, forse trovandolo superfluo. Ho addirittura sentito alcuni francesi commentare che in Italia abbiamo il bidet perchè non ci facciamo la doccia… Ed ammetto di essermi anche io piegato al “Salut, ça va?”
Ho frequentato un tizio di parigi per un po’ e visitavo la città una media di due volte al mese prendendo l’Eurostar da Londra. Ne ho sentiti anche io di commenti poco felici sugli Italiani mentre ero lì… Chissà perchè c’è questa tendenza a volerci male con i nostri cugini d’oltralpe.
ça va, et toi?
in francia il bidet è stato tolto perchè a quanto pare lo usavano solo le prostitute ( specie nelle case chiuse ) per lavarsi dopo ogni ” cliente “…quindi più che superfluo era ritenuto poco decoroso averne uno in casa….
E vogliamo dire anche è assurdo mettere il ketchup sulla pasta; le ragazze nel w. e. di inverno senza calze e d’estate con 30 gradi le calze doppie……,,mah
Ovviamente sì, il ketchup sulla pasta nun se po’ senti’, come diremmo dalle mie parti. Ho raggiunto un’apertura mentale tale che sono pronto a non giudicare e nulla e provare di tutto. Sinceramente però quello non l’ho ancora provato e non vedo perché dovrei 🙂
Caro Paolo scommetto pero’ che se devi scegliere vai per I bucatini all’amatriciana altro che aperture mentale!!!!!
Ciao Barbara,
sono vegetariano, quindi niente amatriciana per me:)
Va bene niente amatriciana allora che ne dici di tortelloni ricotta e spinaci al burro e salvia e tantooooo parmigiano?
Ma il parmigiano ci deve andare per forza? Non so se hai letto il mio ultimo articolo dove menziono proprio questa cosa, ma il parmigiano sulla pasta e’ forse l’unica cosa che mi ha sempre fatto venire i conati di vomito. Soprattutto se misto al burro….
Oddio, sto per vo…bluahh!!
ma che ne direste di piantarla coi luoghi comuni? che questo si che è un nostro difetto
ed il Vinegar !?…ovunque oltretutto anche nella pasta ??
Una volta in un pub da qualche parte nel Surrey mi fecero assaggiare della pasta con del vnegar. Da bravo Italiano cibo-centrico (mi ero trasferito da poco) ricordo che ero pronto a vomitare invece il sapore non mi lasciò del tutto insoddisfatto. Sarà stata la combinazione del resto degli ingredienti forse (che non ricordo quali fossero), ma il tutto aveva un non so che di esotico che lo rendeva mangiabile.
Detto questo, no: non mi permetterei mai di ripetere la cosa a casa mia 🙂
Vogliamo parlare della brutta abitudine che hanno di stare in mezzo ai coglioni? stai servendo al bar e ti trovi il capo mentre stai correndo come un matto davanti proprio in mezzo a dove sei tu che piega i fazzolettini.. tu corri e loro vanno a due all’ora come se nemmeno si accorgessero che stai correndo. Per strada lo stesso! in Italia una volta ero in macchina e sono entrato in un parcheggio, davanti avevo una macchina con targa inglese e il guidatore è rimasto a chiedere informazioni a un signore bloccando l’ingresso nel parcheggio per tipo 4 o 5 minuti con 3 macchine dietro e poi con tutta la tranquillità di sto mondo dopo aver finito si affaccia dal finestrino e sorridendo si scusa e se ne va… oltretutto pensano che gli sia tutto dovuto e per la minima cazzata si lamentano.. la città di Londra è bellissima e funziona.. ci vivo da un paio d’anni.. ma come popolo è troppo lontano da noi..
Ciao Giorgio. Sì, ovviamente ho sperimentato anch’io la “lentezza e flemma” degli inglesi. Sono nato e crecsiuto nella periferia sud di Roma, dove la gente non è che te lo manda a dire, come si dice da noi. Ancora oggi, dopo quasi 6 anni, quando sono alla cassa per pagare la mia spesa al Sainsbury e davanti a me mi ritrovo la signora che con cura posiziona in maniera strategica ogni singolo articolo nel sacchetto di plastica, impiegando tra i 40 e 50 minuti, mi viene da pensare a cosa potrebbe succedere in Italia davanti ad una situazione simile.
Eppure mi piace. Come ho già detto, sarà che ho imparato ad amare e ad odiare quest’isola in ogni suo aspetto, cercando di immergermi nella cultura locale quanto più possibile (sì lo ammetto: inizialmente cercando anche di evitare i circoli italiani locali). Sono le diversità che ci arricchiscono e ci accrescono, no? E quante diversità si possono trovare quando si viaggia e si vive all’estero! Io personalmente ho pensato di usare quelle diversità a mio vantaggio piuttosto che vederle come un’ostacolo alla mia vita oltre manica (stessa cosa faccio ogni qual volta mi ritrovo a viaggiare per piacere o per lavoro). Hai ragione, gli isolani sono un popolo diverso da noi… o forse noi lo siamo da loro? 🙂 Magari prenditi una giornata per cercare di fare le cose con la stessa “flemma” che usano loro… chi lo sa, potresti scoprire che a fine serata stai meglio! 🙂
Ben detto, Paolo! Son d’accordo con tutto quello che hai scritto e mi ritrovo molto nelle tue parole, anch’io vivo a Londra, e mi dispiace dirlo ma secondo me sono pochi gli italiani che vivono la loro vita qui come la vivi tu, in modo costruttivo, aperto di mente e rispettoso verso la/le diversità, imparando da esse.
“Ciao Giorgio. Sì, ovviamente ho sperimentato anch’io la “lentezza e flemma” degli inglesi. Sono nato e crecsiuto nella periferia sud di Roma, dove la gente non è che te lo manda a dire, come si dice da noi. Ancora oggi, dopo quasi 6 anni, quando sono alla cassa per pagare la mia spesa al Sainsbury e davanti a me mi ritrovo la signora che con cura posiziona in maniera strategica ogni singolo articolo nel sacchetto di plastica, impiegando tra i 40 e 50 minuti, mi viene da pensare a cosa potrebbe succedere in Italia davanti ad una situazione simile.”
Questo succede anche in Italia, non sai quante volte me li sono trovata davanti… meno male che in alcuni supermercati qui da me (Firenze) esiste il salvatempo: ogni volta che prendi un oggetto batti il suo codice a barre e lo posizioni con tutto il tempo che vuoi nelle borse nel carrello 😀
Caro Paolo di coglione delle stiviere scusami ma: in riguardo alle tue risposte sull’Inghilterra e gli inglesi . io sono di Parma la patria del parmigiano e della buona cucina , ad oggi sono nel regno unito ma credo che tu oltre ad avere delle intolleranze alimentari abbia anche bisogno di un bravo psichiatra ma bravo ve ! Perche probabilmente non hai capito proprio niente . sai come si dice a Parma ma va q cagher va.
Ciao Edo, grazie per il tuo commento. Potresti spiegarci cosa esattamente non ho capito?
Si, non raccogliere la pupu’ del proprio cane e’ grave ma e’ decisamente piu’ grave non gettare nel bidone dell’immondizia il pannolino del bambino e lasciarlo magari anche aperto con la PUPU’ dentro sul letto dato che li cambiano Il bambino non nel bagno sul fasciatoio cosi che sei vicino alla vasca per lavarlo dato che non lo lavano ma se va bene usano wet wipes.Caro Paolo tra I due non so’ qual’e’ il peggiore!?!?
Ciao Barbara,
non penso che l’intera popolazione di mamme inglesi faccia così. O sì? 😉
Si questo te lo posso garantire .Anche nella piu’ remota parte della foresta amazzonica le mamme penso sciaquino I loro neonati in acqua(probabilmente fredda del fiume ma pur sempre acqua freca e pulita )QUI NO!
Probabilmente io ho conosciuto le mamme inglesi sbagliate, cioe’ quelle che lavano i loro bimbi. E per quante io possa averne incontrate, non penso che mi permetterei di dire “Tutte le mamme inglesi fanno cosi'”
Sono il primo a dire che gli italiano hanno degli standard di pulizia diversi dal resto dell’europa, ma non mi permetterei mai di dire che gli inglesi o i francesi sono zozzi! Sono un uomo gay di 35 anni e meta’ della mia vita l’ho passata a combattere con le generalizzazioni di cui ero vittima. Non mi va di fare lo stesso ora.
Giorgio il tuo comment e’ troppo divertente.Hai proprio colpito nel segno!!!!!
per fortuna loro che sono troppo lontani, ma vogliamo parlare di noi?
Ahahaha bellissimo hai colto veramente tutto cio k nn mi so spiegare del mondo inglese!!!Io vivo a londra e ogni qualsiasi cosa ‘sorry’
E insopportabile. poi ‘how you doing’ in slang londinese..come stai? Io la prima volta gli ho risposto ‘im working!!..can you see it?’Ahaha proprio vero! Mah?? Una curiosita …Cos’e la marmite??
Ciao Erica! La marmite è una sostanza spalmabile, estratto del lievito di birra. Ha una consistenza densa tipo crema di cioccolato e un colore scuro (http://it.wikipedia.org/wiki/Marmite). Come dicono gli inglesi stessi, o la si odia o la si ama perchè una un sapore molto forte e particolare. In tutta sincerità io l’ho provato una sola volta, poco dopo essere approdato sull’isola. Forse era troppo presto, I shall give it a second try…
How are you doing and what are you doing sono diverse. How are you doing vuol dire come stai. Sono un inglese che sono stato 20 anni in Italia. Devo dire che in inghilterra ognuno puo fare cio che vuole senza essere criticato e questo mi piace x
Ciao Claire e grazie per il tuo commento… in un certo qual modo lo stavo aspettando! 🙂
Se hai avuto modo di leggere gli altri miei articoli (ma anche se hai letto le mie risposte ai commenti precedenti) avrai visto quante volte ho ringraziato il tuo Paese per essere il posto dove nessuno ti giudica (o almeno non ne fanno un TUO problema di vita), neanche se vai in giro in bikini. Mi piacerebbe riuscire ad esportarla all’estero questa cosa. In questi anni ho imparato ad amare l’Inghilterra (e a volte ad odiarla!) e fra le tante cose che mi ha imparato e per cui gliene sono grato c’è sicuramente l’essere rispettoso e “open-minded” nei confronti di qualsiasi tipo di razza, colore, scelta sessuale e religiosa o nazionalità!
Beh ora dire che in Inghilterra uno puo’ fare quello che vuole e non essere criticato mi sembra un po’ un esagerazione non credi Claire?Vivo in Inghilterra da 27 anni e ci sono rimasta perche’ mi piace ma non esagerare Claire!!!!
Il marmite è estratto di lievito ed è buonissimo ma è un acquired taste. Co devi provare, provare, provare… Comunque va sul toast spalmato di burro e ne va messo poco x apprezzarlo al meglio.
E per quanto io ami la terra di Albione, non mi rassegnerò mai ai diversi modi di aprire e miscelare acqua calda e fredda nei rubinetti delle docce!!! Non ne ho mai trovato uno uguale ad un altro nei diversi hotel ed appartamenti in cui ho soggiornato per lavoro o vacanza da anni!
Ho letto il tuo commento ieri sera mentre ero al pub con William e gliel’ho tradotto. Lui ha dato un sorso alla sua ale mentre ci pensava su e poi mi fa “Ma lo sai che avete ragione, è vero!”.
Della serie “Buongiorno!! 🙂
Nessuno ha citato le corse olimpiache per prendere la tube,cioè in caso la si perda basti aspettare due minuti per prendere la prossima…devo dire che anche io dopo 4 anni di vita londinese scorro sulla sinistra delle scale mobili ma correre per un treno in sosta per non attendere due minuti in più lo considero ancora da matti!
Sì Cristian, ogni volta che corro per prendere il treno mi dico la stessa cosa. Ma poi qui si sta sempre coi minuti contati… o forse è un istinto che mi porto dietro dai tempi in cui vivevo a Roma e prendevo la linea A tutti i giorni 🙂
La maggior parte, cagate. Puoi fare di meglio, dai. Quali sono veramente stranezze? Per chi ha vissuto all’estero per piu’ di un mese?
Ciao Wainer!
Vivo qui da 6 anni e queste sono alcune delle stranezze che saltano agli occhi a chi si è appena trasferito qui. Come dicevo, è una personale opinione che comunque trova riscontro tra molti.
Dopo tutti questi anni, ovviamente le stranezze che noto sono altre: più sottili, meno percettibili e più delicate se vogliamo, che uno nota nella vita di tutti i giorni e a stretto contatto con i locali, solo dopo aver imparato a non badare più a quelle più evidenti. Magari poi scrivo un articolo anche su quelle 🙂
Grazie per la numero 13, veramente. Io la trovo una cosa sconcertante. La mia manager mi ha ripreso una volta per non aver esordito in un’ e-mail con “I hope you are well”. Ammettendo subito dopo che anche se non ci interessa niente la risposta, così si fa.
E noi così facciamo 🙂
Ciao Francesco Bartoli!
In realtà io sono di Roma 🙂 Probabilmente ciò varia dalle zone ma devo dire che anche gli altri italiani incotnrati qui (la maggior parte da Roma in giù) trovano la stessa cosa fastidiosa. Prima di venire a Londra ho lavorato per circa 7 anni in una grande multinazionale (quindi ambiente molto simile a quello dove lavoro ora qui) e anche lì quando ci si incontrava per i corridoi al massimo ci si diceva un ciao. Neanche quello se ci si era svagliati con il popò scoperto la mattina 🙂
Per quanto riguarda il pagare da bere a tuti, non metto in dubbio che anche ciò succede in italia… a volte. Ma in linea di massima, almeno a Roma, si fa “Alla romana” (così si doce): ognuno paga per se 🙂
due parole su due punti. La fila: la trovo un’usanza civilissima. Le gambe nude: ai miei tempi (ho 65 anni), quando gli inverni erano molto più freddi di adesso, era un’usanza tipica anche per noi; ricordo di aver portato i calzoni corti e calzettoni per tutto il periodo delle elementari e se ho avuto un raffreddore era per quello che indossavo sopra che, regolarmente, mi faceva sudare. Ciao.
Ciao Marzio! D’accordissimo con te che le file rendono tutto più semplice…. a volte però la mia “natura” italiana ha la meglio su di me e la cosa la trovo buffa o esagerata 🙂
Le file…io le amavo! Sono di Napoli e fare la fila a Londra mi consentiva di leggere, pensare , programnare la giornata, non dovermi guardare da chiunque pensava di poter fare il furbo e passarmi davanti. Il formalismo nel chiedere how are you… E’ etichetta e’ quella cosa che ti consente un civile rapporto anche con chi non e’ proprio il tuo migliore amico. Il senso dell’umorismo Inglese e’ eccezionale se lo si sa cogliere. Il ketchup l’ho visto usare sulla pasta solo a due Americane, correva l’anno 1982. La moquette in bagno e’ un retaggio di anni andati , io sono stato in UK per 5 anni negli anni ’80, ma oggi molto e’ cambiato. Le ragazze senza calze io le trovavo molto eccitanti… Inparchi pieni di gente al primo sole sono la cosa piu’ normale del mondo a Londra. Ci sono cose che agli Italiani non andranno mai giù, a quegli Italiani che tornano in patria perche’ la pasta non sara’ mai la stessa che mi fa mamma ‘. Io ho mangiato da Wong Key per un anno intero, quando ho scoperto l’esistenza di questo storico ristorante cinese. Non siamo uguali, neanche simili, ma la Londra cosmopolita, multietnica che mi ha accolto, che mi ha insegnato a rapportarmi al mondo, a mangiare 6/7 cucine diverse, a lavorare con le etnie piu’ di erse e a prenderne il meglio vale la ricerca di un piastrellista che mi metta il linoleum in bagno ….
Ciao Sandro, grazie per il bel commento!
Torno a ripetere che questo articolo aveva come scopo quello di “generalizzare” le impressioni dell’italiano medio che si ritrova a vivere in inghilterra o semplicemente a visitarla. Sono la state anche le mie stesse impressioni appena arrivato sull’isola anni fa.
Come già ho accennato in questo blog, io ho avuto la fortuna (e ci ho messo anche parecchio impegno) di immergermi quanto più ho potuto nella cultura locale, a volte evitando del tutto i giri italiani del posto. Ho avuto partner inglesi e convissuto con questi e dopo parecchi anni ho imparato ad amare (sì, a volte anche ad odiare) tante di quelle stranezze delle quali parlo nel mio articolo ma che sicuramente mi hanno arricchito.
L’etichetta e ciò che ci permette di avere un rapporto civile con chi non conosciamo, giusto. A volte la ritengo un’etichetta esagerata che sfocia nell’artificioso però 🙂 Ciò detto, mi piace adeguarmi e continuare a chiedere alla gente come sta.
Non so com’era la situazione della moquette negli anni 80 e se oggi molto sia cambiato, ma ti assicuro che i tappeti sono ancora molto, molto diffusi qui 🙂
Dagli stessi commenti che sono stati lasciati qui vedo che ci sono parecchi connazionali in giro che fanno fatica non tanto ad abituarsi alla cultura locale (abituarsi non significa dimenticare la propria), quanto a scindere le due cose e aprire la propria mente a ciò che è diverso da noi. Forse quelli sono proprio i cugini che, come dici tu, tornano a casa dopo qualche mese perchè piove e la pasta non è buona 🙂
Mi permetto di aggiungere, avendo vissuto a Londra nel quartiere di Barbican, la fissa d’irrigare il giardino anche quando piove solo per il fatto che la calendarizzazione lo prevedeva, per decisione condominiale.
Idem per il taglio dell’erba che veniva effettuato anche sotto il diluvio.
Go figure…. 🙂
Sono d’accordo sul discorso della fila come usanza civile, ma pure qui, se si tratta di salire sulla tube la gente da di matto e la regola si perde. Mi è capitato più volte di vedermi superare sui lati o addirittura essere spintonata da qualcuno che aveva fretta…e non sto parlando di turisti.
Concordo un sacco con Giorgio, poi..e non si tratta di flemma…semplicemente non sanno occupare lo spazio…oggi un gruppetto mi ha fatto perdere la metro, perché doveva occupava tutta la scalinata per scambiare amabilmente due chiacchere, più tardi c’erano due ragazze che sono riuscite ad occupare l’intero marciapiede, una signora sulla scala mobile che stava perfettamente in mezzo (nonostante la regola sia tenere la destra…l’ho perdonata solo perchè incinta 😀 )
Comunque manca un punto: perché si ostinano ad usare un sistema di misurazione tutto loro? Cosa sono once, stones, pound?? perché non possono adeguarsi al sistema metrico decimale?
Stesso discorso si potrebbe fare per l’ostinarsi a tenere la guida a destra…
Ciao Nicky,
Grazie per il commento! Torno a ripetere che forse un po’ di quella flemma ci farebbe bene 🙂
Per quanto riguarda l’uso del sistema imperiale invece che metrico decimalre, perchè dovrebbero adeguarsi? Fa parte della loro diversità rispetto al nostro Paese e va bene così. Pensa se l’Italia fosse l’unica in Europa ad usare centimetri e metri e qualcuno ci dicesse di cominciare ad utilizare i pollici e i piedi. Sarà che oltre agli inglesi frequento anche parecchi americani e viaggio spesso lì per lavoro (dove oltre al fatto che i metri non esistono affatto e spesso misurano cose in campi da football o stadi), e quindi ora mi rtrovo senza accorgermene a parlare di miglia… anche quando sono in italia. Con conseguenti prese per il culo da parte dei miei amici 🙂
Ero convinta di aver risposto…boh se ti viene un commento doppio, elimina pure uno dei due 😀
Per quanto riguarda la flemma, su molti aspetti della vita quotidiana mi piace, solo che a volte è pratico “farsi da parte”…ci sono giorni in cui sono in anticipo e me la prendo con calma…allora semplicemente in metro mi metto accostata al muro. E’ un po’ come quando guidi e usi la corsia di destra perché tanto stai andando pian pianino 😀
Per quanto riguarda il sistema metrico, in realtà, ho visto che hanno sempre la doppia misura indicata…però visto che il mondo va verso la globalizzazione mi fa strano che continuino ad usare un sistema che non è “mondiale”, per così dire.
E’ un po’ come noi italiani che non ci vogliamo rassegnare a imparare l’inglese per bene e a farlo entrare nella nostra vita di tutti i giorni, quando invece è ormai quasi indispensabile.
Ok l’italiano lascia a desiderare, spero si intuisca il concetto! 😀 😀
All right mate?
Dove lo mettiamo. Falsità a go go per l’80% degli inglesi.
Ciao Luciano. Grazie per il commento anche se non mi ritengo d’accordo con quanto dici. Mi sembra una generalizzazione troppo estesa e sinceramente in 5 anni non trovato la falsità di cui parli o almeno non di più di quella che si può trovare in italia
Beh sarà che al Sud Italia, da dove provengo, la situazione è un pò differente. Il rispetto, i valori, la fraternità e la lealtà che ho ereditato dalla zona da cui provengo, di certo non hanno trovato riscontri positivi qui in Inghilterra. E anche per me sono 5 anni qui.
Cheers
Capisco quello che dici, la metà paterna della mia famiglia è di Catania quindi so di che parli. Eppure penso che questo è l’errore nel quale spesso si cade: andare all’estero e cercare riscontro con quello che abbiamo lasciato dietro. Perchè? In Italia ci sono sicuramente quei valori di cui parli, ma ti assicuro che ci sono anche qui. Diversi forse, ma ci sono. E le diversità che si trovano nel viaggiare, senza per forza dover trovare riscontro nelle cose di casa nostra, sono ciò che ci arricchiscono, no? Gli inglesi non sono tutti falsi, dico davvero 🙂
Tutta la pagina è molto bella. Tutti commenti molto carini e educati. Per il resto…CREDO DI CONOSCERE LA MARMITE …Mio marito è Australiano e mi ha fatto assaggiare il vegemite, se è la stessa cosa….fa abbastanza schifo. A masterchef aus lo hanno tradotto con estratto di lievito. D’altronde l’Australia è terra di Inglesi, di signore pallide con la couperose alle guance, nonostante il sole, lì, ci sia, con gonne quadrate, gambe scoperte e calzini corti e accento un po’ British che fanno la fila per prendere l’autobus con una fleeeeeemmmaaaa che non vi dico.:)
….e tutti ti chiedono, pure nei negozi, G’day mate, hows goin? Ma credo lo dicano ormai più per intercalare che come vera domanda su come stai…Un po’ come il nostro “Pronto?” al telefono.
Ammazza quanto siete razzisti, complimenti! Meglio che rimanete nel “BEL PAESE” a farvi quanti bidè volete. Non credo che gli zozzi inglesi sentiranno la vostra mancanza.
da un’italiana che vive in Inghilterra ed è in grado di apprezzare la diversità.
Grazie MikelaBa! Mi spiace che non ci sia l’opzione Like qui, altrimenti l’avrei usata per il tuo commento! Sono contento che ci sia qualcuno che non è pronto solo a sparare a zero su qualsiasi cosa venga fatta qui. E sì, sinceramente leggendo qualche commento anche a me è venuto da pensare “Ma che siete venuti a fare??”
Il mio articolo voleva essere spiritoso e dare un punto di vista (spiritoso) di chi mette piede oltre Manica per la prima volta, ma viene da qualcuno che ci vive da oltre 5 anni ormai ed ha imparato ad apprezzare quello che questa cultura ha da offrire, senza rimanere incastrato in quello che ha lasciato a casa.
Scusa ma secondo me c’è del razzismo. Non andresti in Africa o in Cina per poi raccontarci quanto è disgustoso quello che mangiano, o commentare sulla sporcizia… Gli inglesi hanno questa reputazione di essere sporchi, che secondo me è sbagliata e si fonda su pregiudizi da parte di persone che non capiscono la diversità. la moquette esiste perché l’Inghilterra è un paese freddo, non perché amano gli acari. E comunque si puo’ facilmente pulire.
Anche il chiedere ‘how are you’, è un modo per salutare, il problema è di chi non lo capisce. Ciò non significa che gli inglesi siano falsi.
Non ho mai visto nessuno mettere il ketchup sulla pasta. In inghilterra e in particolare nelle grandi città si trovano le migliori cucine di tutto il mondo, cosa che in Italia è ancora molto carente… ah ma d’altronde abbiamo il cibo migliore, quindi cosa ce ne facciamo delle cucine straniere?
La mia reazione è dettata dall’esasperazione di leggere e sentire tante stronzate da italiani in UK che si sentono superiori e si lamentano di tutto, senza riuscire a inserirsi nella realtà in cui si trovano.
p.s. Rimane il fatto che “Razzisti” mi sembra un po’ esagerato da usare…. ma capisco ciò che volevi dire 🙂
uff mi ha cancellato l’altro commento 😦
Vabbeh dicevo: onestamente non vedo razzismo in nessun nostro commento, solo dell’ironia e nulla di più.
Penso che sia normale che non tutti possono assimilare al 1000×1000 altri modi di vivere.
Io qui a Londra mi trovo bene e, onestamente, non mi sento che il mio stile di vita sia cambiato in modo così radicale dall’Italia..ci sono cose degli Inglesi che mi piacciono e altre che non capisco, ma pazienza…si vive comunque.
Anche all’inverso è normale…ci sono “abitudini” e tradizioni nostrane che per loro sono assolutamente bislacche. Penso che riderci su non faccia male a nessuno…la goliardia aiuta a vivere bene e non incide sull’integrazione e la capacità di apprezzare la diversità.
Cara Michela,
A differenza della volta precedente questa volta inizio la risposta al tuo commento puntualizzando che il significato di razzista è un altro e che forse dovremmo limitarci un po’ nell’uso per evitare che diventi un insulto (grave, a mio parere), nei confronti di chi lo stai utilizzando, fossero anche un gruppi di persone che sparano a zero sugli usi e consumi degli inglesi, come purtroppo hanno fatto quelli che hanno commentato il mio articolo (non era certo mia intenzione). Esprimere dei giudizi nei confronti di un popolo, se pur negativi, non significa essere razzisti. Soprattutto, “razzista” è un termine che purtroppo oggi è stra-abusato dall’italianità media, non fare lo stesso errore,non penso sia da te.
Come sicuramente avrai letto da ogni singola mia risposta ai commenti precedenti (nonché dai miei articoli – non a caso se gugoli “Tradizioni Britanniche” il mio blog esce come primo o secondo risultato, certo non perché sparo cacca sugli isolani), mi sono sempre scagliato contro chi è venuto qui per dirci che “Gli inglesi sono tutti così…. Gli inglesi fanno tutti sta cosa… Gli inglesi sono lenti” e via dicendo. Insomma, tutti quegli italiani che hanno cercato di infilare l’Italia nella loro valigia da 23 kg quando hanno attraversato la Manica. In questi 5 anni e passa che ho vissuto qui ho abbracciato la cultura del posto a volte forse dimenticandomi della mia, spesso esaltando le loro usanze in questi articoli e “mischiandomi” con la gente del posto quanto più ho potuto. Come dici anche tu, che senso ha andare all’estero se poi dobbiamo continuare ad usare l’Italia come termine di paragone per ogni cosa che facciamo? Come ho già detto, il mio articolo voleva essere solo una lista scherzosa e poco seria di quelle cose che in genere gli italiani trovano strane quando vengono qui, dando un punto di vista dell’italiano che non si scosta dal suo espresso. I commenti lasciati ci hanno fatto capire che (sfortunatamente per loro perché non sanno quello che si perdono) ce ne sono tante di persone in giro che la pensano così seriamente e che anzi, sono state fomentate dal mio articolo. Che ci vogliamo fare? Nulla, semplicemente diamo loro la nostra opinione, ma non chiamiamole razziste per favore 🙂
Se vivi a Londra vediamoci per una birra e parliamo dei 100 modi per immergersi nella cultura inglese. Magari il prossimo articolo lo scriviamo insieme 🙂
Evidentemente sei abituata ad accettare l’uomo inglese sporco ,perché non diverso da te’ ,l’igiene personale è di primaria importanza per un uomo è meglio ancora per una donna visto che ogni mese è soggetta al suo ciclo .
Ti è mai capitato di avere coliche e di defecare più volte ?chiedi agli inglesi come si comportano ,forse ti sarai già abituata alla cattiva igiene personale loro!
Ti posso assicurare che ho frequentato un ambiente benestante in quei luoghi e certamente pur avendo 3 bagni a disposizione ,regolarmente senza bidet, le docce per loro non erano all’ordine del giorno ,ti lascio immaginare che grado di igiene avessero tra giovani e maturi.
Amo la loro cultura ed i loro luoghi ma,alla fine non si riesce neanche più ad avere attrazioni sessuali verso il/la proprio/a partner ,senza aggiungere la sporcizia nell’avere sempre uno o due cani in casa che trattano come umani .
Evidentemente ,ti piace avere il loro tanfo vicino perché di questo si parla quando non usi un bidet e poco la doccia.
Sono tutti uguali in quei luoghi ,dicono che si fanno la doccia ogni giorno ma,pura falsità ,preferiscono stare immersi dentro la vasca ,sporca anche quella .
Povero italiano se dovesse incontrare una come te’
Ragazzi, calmiamo gli animi e ripeto: EVITIAMO DI GENERALIZZARE. Se volete farlo, cortesemente non qui. Ho vissuto a Londra per 8 anni e ho avuto ragazzi inglesi con i quali ho convissuto: posso assicurarti che erano persone pulitissime. Certo, poi ci sono quelli che hanno delle attenzioni all’igiene personae diversa, esattamente come ci sono in Italia e ovunque nel mondo. Ora vivo in America e ho condiviso spazi con diverse nazionalità in diversi paesi: sicuramente gli italiano sono quelli che, in generale, hanno degli standard di pulizia della casa e igiene personale forse più alti o semplicemente diversi. Gli italiani però sono anche quelli che lasciano le batterie scariche delle macchine sul bordo della strada o non si fanno problemi a gettare in terra il pacchetto vuoto di sigarette. Penso che prima di decidere chi sia più pulito e più sporco, dovremmo considerare parecchi fattori. Mi spiace se hai conosciuto solo inglesi che “avevano il tanfo”, ti assicuro che non è così ovunque. 🙂
Lista ben fatta…hahhaha i primi tempi alla domanda “come stai” rispondevo pure, ma dopo poche volte vidi che neppure mi ascoltavano, anzi erano già in un’altra stanza. Per i RUBINETTI doppio e una sola questione di risparmio economico, nel senso il classico che miscela consta poco piu’ dei due singoli. Cia ciao
Ciao Paolo,ciao a tutti miei cari e simpatici italioti
io vivo qua’ da 14anni,per lo piu’ nord inghilterra e scozia,che comunque e’ lo stesso,e nonostante la carpet,i doppi rubinetti,il vinegar sulle patatine,la poca pulizia degli anglosassoni,il sapone sui piatti etc etc,io ADORO,AMO questo fottuto paese e i suoi abitanti,amo alla follia il loro concetto di meritocrazia che mi permette di avere quello che mi merito e che nel mio paese avrei dovuto (forse ottenere) con conoscenze o spintarelle,amo ricevere la lettera dall’ufficio delle tasse che mi comunica che a seguito di un controllo si sono accorti che ho pagato £155.45 in piu’ del dovuto e trovo l’assegno incluso nella stessa lettera,amo la loro educazione stradale,be a a courteous driver sta’ scritto ovunque,amo fare le code in ordine invece del disordine italico e l’assoluta mancanza di disciplina e scortesia italiana quando si tenta di fare la fila in italia….amo le banche inglesi che non mi chargiano un penny per il mio denaro depositato,mentre in italy mi rubavano,ripeto rubavano circa 60euro all’anno e non ho mai capito per cosa!?
Amo la velocita’ anglosassone con cui mi cambiano l’indirizzo sulla patente,amo quando prenoto dal dottore e non devo passare tutto il pomeriggio ad aspettare come quando stavo in italia,amo le giornate uggiose e i lenti e lunghi tramonti che specialmente qui’ al nord sono stupendi….amo tutto di questo paese,l’unica cosa che forse mi da’ un po’ fastidio e’ il loro ubriacarsi tutti i weekend,ma ormai ci sono abituato e so’ benissimo come comportarmi…amo la loro serieta’,ricorderete quell’mp che e’ stato arrestato perche’ la sua moglie dennuncio’ che 10anni prima aveva dichiarato il falso dicendo che quando la sua auto era stata fotografata per speed limit,non era lei alla guida,come invece dichiaro’ 10anni prima,alla guida ci stava suo marito,beh nel parlamento inglese l’arresto di un loro collega non fu messo ai voti come di solito si fa’ nel nostro BEL PAESE,il tizio fini’ dritto in galera in compagnia di sua moglie e la sua carriera politica -game over…..mentre nel nostro bel paese che tanto vi manca,i pregiudicati stanno in parlamento,anzi piu’ pregiudicati sono e meglio e’….fanno carriera piu’ in fretta….qui’ quando uno sbaglia,anche per una cazzata va’ a casa…..e di solito se ne va’ senza tanti problemi e il piu’ delle volte chiede anche umilmente scusa…..mai visto in italy un simile comportamento,quando beccano un nostro mp con le mani nella marmellata questo si difende sempre molto ostinatamente adducendo i piu’ inverosimile e assurdi complotti,e non si stacca mai dalla sua beneamata poltrona…sono d’ccordo che i british possono essere un po’ strani,ma quanto siamo strani noi a loro???? pensate che noi siamo un paese normale solo perche’ siamo puliti,non usiamo la carpet e sappiamo come mangiare? Personalmente non riesco piu’ a vivere in italia,solo da turista ci sto’ bene e a volte neanche da turista.io avrei evitato di scrivere ” ma fa meno schifo della carpet in bagno ” oppure “Le donne a piedi nudi per le strade di Soho il sabato sera. No davvero, questo fa schifo” dato che tu vivi e lavori in questo paese avrei evitato di usare la parola schifo,ma questa e’ solo una mia personale opinione…..detto questo se non vi piace questo paese,le sue assurde usanze o le schifezze che se magnano,insomma se non gradite i british,tornatevene nel bel paese,che non vede l’ora di riabbraciarvi……..-:)
Caro Carlo,
Grazie per il commento. Come già scritto in risposta ad altri commenti qui, mi chiedo se hai dato un’occhiata agli altri articoli scritti o semplicemente agli altri commenti di risposta lasciati, dove ho sempre difeso a spada tratta il Paese che mi ospita contro chi invece, a spada tratta, sputava veleno su di loro solo per l’aceto sulle patatine o simili, come se le tradizioni italiane dettassero legge ovunque e il nostro essere cibo-centrici anche.
Per quanto riguarda l’uso del termine “schifo”, io non mi soffermerei molto a pesare quella parola, non ne vale la pena. Avrai certamente notato che quello che hai appena letto è un articolo scherzoso e per nulla serio. Non è un trattato di antro-sociologia moderna. E’ un articolo che si permette di GENERALIZZARE quelle che sono le impressioni medie di un italiano che visita l’isola per la prima volta. In questo contesto di gioco, il termine “schifo” me lo puoi anche passare. E no, non mi permetterei mai, in un contesto serio, di dire che gli inglesi mi fanno schifo (questo tema è già stato affrontato in commenti precedenti dove mi scagliavo contro una lettrice che chiamava tutti gli inglesi e tutti i francesi ZOZZI). Non a caso se gugoli Tradizioni Britanniche, il mio blog spunta in cima alla lista. Non sono certo arrivato lì parlando di quanto le tradizioni britanniche facciano “schifo”. Forse ci sono arrivato per il fascino che esse hanno su di me, anche quelle che non capisco come il non risciacquare i piatti, e per come in questi ultimi anni le ho fatte mie e molte mi piacerebbe potessero essere esportate nel mio Paese.
Già, il mio Paese. Quello che un po’ (purtroppo) rispecchia proprio come tu l’hai descritto nel tuo commento. Ma solo un po’. Esattamente come il Regno Unito è esattamente quello che tu hai detto, ma solo un po’. C’è dell’altro e allo stesso modo come mi scaglio contro chi ne parla male ma poi vive ancora qui, mi scaglio contro chi dipinge questa nazione come il paradiso in terra, dove tutto è perfetto e tutto funziona al secondo. Non è proprio così, lo sai no? Non vorrei domani ci ritrovassimo un’orda di italiani a Stansted che si aspettano l’omino che consegna loro le chiavi di casa e un nuovo lavoro (e sì, anche un £3000 per iniziare) 🙂
L’Inghilterra è quello che hai detto ma è anche (almeno nella mia città) il posto dove pago £92 al mese per coprire una distanza di 6 (sei) fermate. E sì, ci sono un sacco di linee e mezzi pubblici, ma ciò non giustifica la cifra. E sì, anche qui i treni si rompono e ci sono ritardi moto più spesso di quanto tale cifra dovrebbe far pensare.
Questo dell’essere una città estremamente cara è solo un esempio ma ce ne sono altri che potrebbero essere messi sul piatto della bilancia e che non fanno di questo Paese il paradiso in terra. Nonostante questo e nonostante le cose negative, Il Regno Unito rimane un Paese dove preferisco vivere, che ho imparato ad amare, ad accettare e a piacere, anche se forse non mi sentirei di elogiarlo con lo stesso spirito con cui fai te. Anche l’Italia non è solo tutto quel marciume che tu hai detto, eppure quel marciume sembra ciò che tutti (io stesso) riusciamo solo a vedere. Non mi sento patriottico, lo dico pubblicamente e non me ne vergogno. Perché dovrei amare spassionatamente la mia patria? Solo perché ci sono nato e cresciuto? Mi sa di matrimonio combinato. La mia patria è anche quella che al momento non mi permette di essere libero di amare chi voglio e di avere egual diritti. Qui (assumendo che ci sia un partner…) potrei farlo. Certo, come altre persone che io stesso conosco hanno fatto, potrei decidere di tornare in Italia e lottare per cambiare le cose. Perchè? Chiamami indifferente, chiamami vigliacco, chiamami pigro ma sinceramente non mi va. Non mi interessa. Ci sono già tante guerre quotidiane da combattere (anche qui oltre Manica), perché aggiungerne delle altre. Anche se quei problemi che abbiamo elencato dovessero risolversi domani, non vedo il mio ritorno in italia come qualcosa che succederà presto. E allora preferisco vivere altrove, dove ho trovato molta più felicità di quella trovata nel mio Paese, evitando però di lamentarmi delle cose brutte che nel mio Paese succedono. Nel momento in cui decido di non far nulla per cambiare le cose penso che automaticamente perdo anche il diritto di lamentarmi.
Grazie per il tuo commento, davvero. Mi è piaciuta molto l’immagine dei tramonti lunghi, sicuramente la metterò nel mio articolo “15 cose che amo di questo Paese”, e quando lo farò sicuramente citerò il tuo nome 🙂
Se ti trovi bene in questo paese,amalo come se fosse il paese in cui sei nato….in fondo decidere di vivere in un altro paese e’ un po’ come rinascere e ricominciare tutto da capo…escape is the only way to stay alive e continue to dream-henry laborit-
londra non e’ gli uk,e’ solo una frenetica e sterminata metropoli dove la vita puo’ facilmente essere insopportabile,chissa’ perche’ la maggior parte degli italioti che decidono di venire negli uk scelgono per forza londra…..questo e’ un mistero come i doppi rubinetti….! mai vissuto o lavorato a londra e non ho mai pagato quasi £100 per un mese di mezzi pubblici,quando vengo a londra faccio il turista,musei ristoranti e shooping.e poi scappo. Gli italiani a londra sono talmente tanti che ci hanno fatto addirittura 2 siti web, italianialondra.com, e italiansoflondon.com
meglio cosi’ statevene tutti a londra..-:) beh ovviamente scherzo, un po’ come fai tu con la parola schifo -:)
Non mi pare di aver descritto gli uk come il paradiso in terra,per quanto mi riguarda il paradiso non esiste proprio,ne qui’ ne all’altro mondo.
No in italia non ce la farei piu’ a vivere, troppo abituato qui’,non ce la farei piu’a sopportare tutto quello che sopportavo prima,preferisco senz’altro la carpet,i 2 rubinetti e la full breakfast alle 7 di mattina con toast abbondantemente spalmato di burro e marmite piutosto che tornare a vivere in italia…….ciao
Di blog di italiani a Londra ce ne sono circa 235532 online, non solo quei due. E per quanti italiani tu pensi possano vivere in questa città, pensa un’altra volta: non saranno mai abbastanza 🙂
Londra non è stata una scelta, piuttosto l’azienda per la quale lavoro ha scelto per me. Comunque non starò qui ancora per molto… Watch this space 😉
Comeeeee 235.532 blog italiani a londra…!!! vuoi dire un quarto di milione di blog……ma non e’ che ti sei sbagliato?
comunque sia come gia’ avevi scritto tu anche qui’ i problemi non mancano,come certamente saprai tra 10gg qui’ in scozia si votera’ per l’indipendenza,io e mia moglie voteremo NO thanks,ma i sondaggi danno in vantaggio il yes al 51%….se dovessi votare con il cuore voterei sicuramente yes,ma in questo caso credo che si deve votare con la testa,caro paolo questo casino non ci voleva se vince il si credo che ci saranno ripercussioni economiche negative per tutti……speriamo bene, god save the queen…
La lista è davvero divertente 🙂 come non essere d’accordo?! Ho vissuto tre anni in UK ed avrei scritto gli stessi commenti. Parlando con diversi conoscenti nativi ho investigato sul motivo della preferenza per i doppi rubinetti: danno un’aria tradizionale al bagno! Si, gli inglesi sono dei “romanticoni” che preferiscono mantenere le case vecchie con i muri storti fatti di mattoni, piuttosto di abbatterle e sostituirle con più comode e moderne in cemento armato, vetro ed acciaio. Si oppongono con forza all’apertura di nuovi Tesco dove distruggerebbero il verde e l’atmosfera del quartiere. Come fanno ad usare i doppi rubinetti per lavarsi il viso? alla maniera tradizionale: riempiendo il lavandino d’acqua…come ai primi del ‘900. Non credo sanitizzino il lavandino prima di farlo. A conferma quanto basso sia il loro standard di pulizia, non comparabile con il resto degli europei, i quali se ne lamentano 🙂
Avrei aggiunto altre due cose, gli italiani in generale non capiscono e che personalmente approvo:
a) la disciplina: il rispetto delle leggi stabilite dal governo, senza lamentarsi continuamente della loro stupidità e trovando scuse più o meno ragionevoli per non rispettarle.
b) non parlare male del proprio paese: non ho ancora trovato un inglese giudicare apertamente in maniera critica la propria nazione come fanno gli italiani. Magari tra di loro, in privato, si lamenteranno, però in pubblico non si azzarderanno a farlo e comunque non nei toni usati in Italia. Provate a discutere uno dei 15 punti della lista e li vedrete diventare accigliati. Conoscono benissimo i propri difetti e cosa pensano di loro gli altri europei, ma sono allevati sin da piccoli ad essere orgogliosi della loro nazionalità e soprattutto a non piangersi addosso.
Allora, allora…Salve a tutti mi chiamo Jonny.
Cercherò di essere sintetico e non crocifiggetemi per il mio punto di Vista, in quanto a differenza del caro Paolo (che scrive assai bene) io sono patriottico, ITALIANO e semplicemente a chi sceglie di lodare l’estero straccierei, STRACCIEREI, la cittadinanza Italiana.
Partiamo dal principio in quanto non vorrei passare per uno che aprla di aria fritta.
Ho vissuto 1 anno nei sobborghi di Londra dove lavoravo in un ospedale NHS come operatore sanitariao…ho scritto molti articoli su questo nel Web e tutti , all’unisono, hanno trovato conferma al 100% di quello che scrivo per esperienze condivise, colleghi, altro…
Non voglio criticare gli UK, mi hanno dato la possibilità di stare li un anno ma…a parte la lingua non vedo di cosa possa essermi arricchito…lavorativamente parlando in sanità sono non 100, 200 anni indietro….cibo/meteo/tasse/costo della vita….lasciamo stare.
Io andavo sempre a correre al Cassiobury PArk (Watford) dove hanno girato uno dei primi episodi di guerre stellari…davvero stupendo (quando non pioveva)…la Luce dei tramonti negli UK (come diceva qualcuno sopra) è davvero stupenda, nulla da dire.
Rimanendo sui paesaggi, e questo non lo dico io ma lo dice il NAtional geographic, l’Italia è uno dei paesi nella top ten mondiale; vuoi per vastità panoramica /clima/ differenziazione paesaggistica.
Ora poi io sono Romagnolo e sono abituato forse anche troppo bene per quanto riguarda la ristorazione, nella mia provincia siamo al secondo posto in Italia quindi non fa neppure testo….certo che per una persona che proviene da città ben più grandi, forse….gli Uk sono appena peggiori di come sono abituati; non voglio giudicare.
A livello lavorativo ho l’impressione che si faccia molta confusione…che vi piaccia o meno gli UK nel 90% dei casi ci assumono semplicemente perchè costiamo meno e rendiamo di più…visto che abbiamo lo stereotipo ell’Italiano disonesto e mafioso; io potrei parlarvi di migliaia di bravi ragazzi che provengono dall’Italia e che per necessità lavorano negli UK dove vengono sfruttati e dove…GUARDA UN PO’…dopo qualche tempo RIESCONO A MIGLIORARE L AMBIENTE CIRCOSTANTE A TAL PUNTO CHE I DATORI SONO COSTRETTI A PROMUOVERLI!
Vi faccio un esempio del mio lavoro…ma potrei parlare anche di altre mansioni : noi arriviamo dall’Italia con un background tecnico che loro acquisiscono solo dopo anni di esperienza, per fare una semplice endovena devono fare un IV training di 6 mesi….noi lo facciamo dal primo giorno di SCUOLA…stessa cosa per tutto il resto della nostra routine.
Arriviamo la che dopo 3 anni siamo operatori sanitari con i controcazzi, loro dopo 3 anni sono ancora ai quiz a crocette….ovvio che l NHS ci prende e ci paga come i loro infermieri (e ci mancherebbe) ma a conti fati , su uno studio di settore, è emerso che RISPARMIANO 70.000 POUNDS a INFERMIERE! Quindi lo vogliamo capire o no che facciamo carriera perchè in generale valiamo PIU’ DI LORO???????????
Bene…non voglio poi disquisire sul resto, ogniuno può decidere dove stare e non giudico…ricordatevi solo che in UK il DIRITTO E’ QUELLO ROMANO che a differenza nostra loro applicano, il loro sistema scolastico è ridicolo e il loro sistema politico (visto che il nostro è mafioso) è solo basato sulla massoneria…INFATTI:
UK terra di chi merita? CERTO…solo se nasci da chi ti spiana la strada oppure, RIPETO OPPURE, sei davvero uno con 2 PALLE ESAGERATE…e in UK per avere 2 palle esagerate molte volte basta venire dall’ITALIA!
Sin dalle prime righe ho notato una cosa Paolo, non voglio certo giudicarti e non prenderla come una Critica però ho come l’impressione che tu stia in UK solo per libertà di espressione, per la tua omosessualità.
Non ho assolutamente nulla contro questo ma sai….io ho lavorato anche nel loro servizio di emergenza e devo dire che è verissimo che ogniuno pensa agli affari suoi, che gli omosessuali sono liberi (alcune volte anche se troppo ostentatori) di essere se stessi, che c’ è libertà di espressione PERO’ E? ANCHE VERO CHE SE UNA PERSONA HA UN PROBLEMA VERO (non la classica richiesta di informazioni) LA GENTE SI FA STRAMALEDETTAMENTE I CAZZ@ SUOI!
Sai quante volte ho recuperato persone che erano lasciate da sole nel loro sangue/vomito/cacca? Eheh se facevi il mio lavoro mi sa che tornavi pure tu….
Cmq a parte la mia esperienza come si fa a preferire u paese in cu c’ è un consumismo così sfrenato a carico semplicemente di ex domini coloniali?
Come si fa a vivere in un posto dove sei un PIN NUMBER e dove con la stessa bella faccia di pigliano e ti mollano?
No caro Paolo, abbiamo visioni molto distanti e se io fossi omosessuale, lo sarei a casa mia e non scapperei all’estero per poter essere me stesso, io cercherei di lottare per il mio benessere facendo valere diritti a CASA MIA e non in un posto dove a parte qualche gene non hanno nulla in comune con noi………non parlo dell’igiene altrimenti scriverei 200 pagine.
Ti auguro ogni sorta di bene e ti rispetto eprchè alla fine non hai mai parlato male dell’Italia (a differenza di qualcuno a cui toglierei la cittadinanza, e se ne rimane felice tanto meglio per l ITALIA) …poi forse anche io dovrò tornare a lavorare su Nottingham e non mi va di sparare a zero nel piatto dove mangio PERO’ se sono OBBLIGATO a tornare è anche perchè con la loro egemonia paesi come UK e Germania hanno fatto in modo di renderci schiavi, ricordatelo sempre (penso di essere più anzianotto di te).
E come ben dicevi tu a quella ragazza che vive da più di 20 anni la, non c’è bisogno di granchè per capire l ambiente che ti circona, solo un livello di scoscienza che sia appena più alto dell avere un Iphone o essere su facebook…io in un anno ho ben visto che aria tira e mai e poi mai paragonerei un paese di antura anglo-sassone ad un paese come il mio che gli da 100 giri di vite.
Detto questo ad gniuno i suoi punti di vista….ma ricordiamoci che seppur ora l Italia sia nella merd@ non è del tutto colpa sua e AGGIUNGO siamo titolari di valori e principio che nel resto d’Europa sis tudiano solo nei libri di favole.
NOBIS (scherzoso) un caldo saluto a tutti.
Ciao Johnny, grazie mille per il tuo lungo commento che ho letto con piacere! Sono contento di vedere che non sono l’unico in giro che non si dilunga con le parole 🙂
Scusa se non ho approvato il tuo commento prima ma sono stato un po’…. indaffarato ultimamente e non ho controllato spesso. A presto!
il Nobis è per scherzo ovviamente 😉
Jonny pare molto evidente che non ti sono piaciuti gli UK,beh capita e’ normale che qualcuno rimanga scioccato dal loro poco igiene,daql loro cibo spazzatura e dalla loro bruttura architettonica ecc ecc……….per quanto mi riguarda non sputo nel piatto dove mangio,e fino a prova contraria qui’ mi pagano molto bene,ho fatto carriera senza avere le solite conoscenze e spintarelle che sono obbligatorie nel nostro bel paese,pochi mesi fa ho cambiato auto comprandone una usata e dovendo pagare zero spese di passaggio di propireta’,io personalmente sono molto contento di vivere e lavorare in questo brutto paese con un tempo di merda e NON me ne frega niente se mi venisse stracciata la cittadinanza italiana.
Cordiali saluti
Carlo
Finalmente ho un po’ di tempo per rispondere al lungo messaggio di Johnny, partendo da quello di Carlo (che ringrazio!).
“[…] non crocifiggetemi per il mio punto di Vista, in quanto a differenza del caro Paolo (che scrive assai bene) io sono patriottico, ITALIANO e semplicemente a chi sceglie di lodare l’estero straccierei, STRACCIEREI, la cittadinanza Italiana.” Da cosa hai dedotto che non sono patriottico? 🙂 Non che io stia ammettendo di esserlo, ma da cosa sei giunto a questa conclusione? Io penso una cosa: patrottismo, nazionalismo, amore per la propria terra e orgoglio di appartenere ad un certo ceppo e Paese hanno tutti una differenza tra loro. Penso che il fatto che siamo nati in un determinato Paese non ci obblighi a dover per forza essere pronti ad amare e dare la vita per quella terra. Io peronalmente sono fiero di essere italiano. Sono fiero della nostra storia, sono fiero della bellezza della nostra terra e sono fiero della mia cultura. Non sono fiero del mio Paese inteso come governo, stato e insieme di ideoligie politiche lo (mal)governano. Un esempio? In quanto gay il mio Paese non mi permette di essere libero e felice come vorrei e in teoria non mi permetterebbe neanche di vivere legalmente in italia con mio marito che non fa parte della UE. Agli occhi del mio Paese io e la persona con la quale ho scelto di passare la vita siamo solo due individui senza nessun tipo di diritto. Sarei pronto a dare la vita per la mia terra? No, non penso. Lo farei se ciò servisse a salvare le persone che amo, come sarei pronto ad immolarmi su territorio americano visto che la persona che amo (e che costituisce la mia famiglia) vive lì. Ma non sento quell’amore sviscerato (nazionalismo, appunto, che secondo me ha dei connotati negativi) che mi porta a dover lodare la mia “patria bella” sempre e comunque. Stracciare la cittadinanza a chi “sceglie di lodare l’estero” mi sembra un po’ “harsh” come dicono qui. Mi sembra anche un po’ estremista e un tantino autarchico (per non fare altri paragoni troppo azzardati…). Il mondo è bello. Tutto. Ed è vario. C’è così tanto da amare e lodare lì fuori per limitarsi ai confini del nostro stivale. E se lo stivale non mi rende felice, sai cosa? Vado a cercare la mia felicità altrove, perchè no?
Non sono gay ma condivido ogni singola parola scritta da Paolo……
Non avete mai pensato quello che gli inglesi possono pensare di noi? Ci sarebbe materiale per scrivere un romanzo.
Beh sicuramente pensano che mangiamo meglio di loro,questo e’ poco ma sicuro-:),amo vivere in questo paese,ma non di certo amo quello che si mangiano,la loro monotonia alimentare e’ alluccinante,trovi la full breakfast in ogni angolo di quest’isola,da nord a sud praticamente ovunque,ti salvi se vivi a londra dove ci stanno un sacco di ristoranti decenti e forse anche un po’ troppo cari,ma nel resto del paese se decidi di mangiar fuori devi poi fare i conti con una lenta e difficile digestione.Si dopo molti anni che vivo qui’ non ho ancora capito perche’ mangiano cosi’ male e praticamente senza avere un orario preciso,mangiano a qualsiasi ora,per quanto riguarda la marmite io con quella roba ci ammazzo li sorci,posso anche condividere quanto scritto da Paolo e anche da altri riguardo l’apertura mentale e la voglia di provare e confrontarsi con altre usanze e gusti,ma credo che noi italiani dobbiamo riconoscerci anche dei lati positivi che non possono essere messi in discussione e su cui dobbiamo essere molto fieri,magnamo bene molto bene ,cerchiamo di non farci inquinare la nostra cultura alimentare con dei cibi barbari per palati da barbari,please!Nel nostro paese in ogni regione ci sono dei cibi diversi,cucine diverse,tradizioni culinarie diverse che qui’ si possono solo sognare,e di cui noi dobbiamo andare fieri,non per niente molti nostri prodotti alimentari sono i piu’ copiati al mondo………per il resto gli inglesi pensano,anzi ne sono certi che noi siamo molto piu’ puliti di loro,sono un popolo un po’ zozzo,credo che tutti noi,pur amando vivere in questo paese,dobbiamo riconoscerlo.
Per quanto riguarda le 15 cose che gli italiani non capiscono sugli inglesi,io mi permetterei di consigliare Paolo di aggiungerne una sedicesima : L’acqua calda anzi bollente da spennare i polli che quasi sempre si trova nelle toilets delle aree di servizio sulle autosdrade anche in piena estate e’ sempre bollente anche se fuori ci stanno 30gradi e ci sta un solo rubinetto solo acqua bollente,percio’ se vuoi sciaquarti la faccia devi usare acqua minerale.Sinceramente non capisco questa usanza che tra’ l’altro e’ uno spreco di energia notevole e assolutamente di nessuna utilita’……….provate,dopo aver giudato ore a rinfrescarvi il viso con acqua bollente!?
Certamente, sul web ci sono articoli su cosa americani/inglesi trovano strano della nostra cultura o del nostro modo di vivere.
Io li trovo molto carini ed interessanti…
Ciao Paolo,
Interessanti punti, sarà che dopo 10 anni riesco a mettere le varie cose in un contesto che secondo me è diverso da alcuni commenti sopra, a partire dal sistema sanitario, l’igiene o la meritocrazia. Sarà che mio marito è inglese quindi ho punti di vista diversi che tengono conto anche del perché certe cose sono così. Il brutto è che alcuni restano ‘impigliati’ in certe considerazioni…C’è anche da dire che certe realtà sono più tipiche di Londra perché poi appena esci è diverso. Infatti anche a me dicono ancora ‘Come va a Londra?’ Quando io abito più su, mai abitato a Londra e non ci voglio abitare! Purtroppo e per fortuna ora sono una turista in Italia con la mia famiglia (sono di Roma sud pure io!) e devo dire che mi sta bene così… da quello ho capito tu invece giri (finché puoi fallo) quindi in bocca al lupo per tutto ☺
Ciao Silvia, grazie per il commento! Devo dire che questo articolo era nato per essere una visione ironica delle abitudini inglesi che noi troviamo strane e nasce dalla mente di una persona (io) che ha vissuto a londra per 8 anni, l’ha amata e ha cercato di immergersi il più possibile nella cultura locale. Se leggi il mio blog te ne rendi conto (sono fiero del fatto che se gugoli “tradizioni britanniche” io sono in cima alla lista 🙂 )
Anche io sono rimasto un po’ amareggiato e deluso nel leggere certi commenti di connazionali che hanno deciso di trasferirsi qui solo per poi non trasferirsi qui, precludendosi la possibilità di un arricchimento culturale che avviene solo nel momento un cui si cerca di capire e comprendere un’altra cultura.
Buona fortuna per tutto anche a te! 🙂
And I say to the Italians in the U.K. If it’s all too strange for you – please go home to Mamma. She’s waiting and you can thus make room for those who don’t fuss about such small things…. After all, you don’t want foreigners in Italy, right? So why should you go be a foreigner somewhere else? E io dico agli Italiani nel Regno Unito – se tutto e’ cosi strano per voi – tornatevene a casa vostra dalla Mamma che vi aspetta. Voi non volete stranieri/immigrati in Italia – allora non capisco perche’ dovete emigrare verso la Gran-Bretagna. State a casa che saremmo tutti piu’ contenti cosi.
Hi Kieran, this is exactly my reply to many comments left in response to this article and which I don’t agree with. I’m sure your comment was meant for them. I’m sure it wasn’t meant for the article itself because I trust you can get the sarcasm and the humour behind, just like those same articles on the Internet making fun of Italians’ strange habits and which I have a laugh over 🙂
Hi Paolo, I can get that from you but not necessarily from many others who’ve responded and I am a bit burnt out from having lived in Italy too long and suffered daily humiliations. I am glad to have left and to again be where I can be myself and not have to gauge how I will/am being received or perceived each time I enter a shop or walk up to a news-agent to get a bus ticket, etc. The only city in Italy where I’ve never had to deal with all that was Livorno, for some strange reason. Having to be nervous and on the defensive all the time is exhausting for one’s morale – ESPECIALLY when it’s one’s own friends who attack us foreigners. And it’s not even about living where there is a majority of people of other races, cultures, etc. London is one thing but there are other parts of the U.K. where one experiences the same tolerance. I’ve lived in Rome and I’ve lived in San Casciano/Val di Pesa, Florence, etc. In the end – all rather the same in one way or another. I now live in Dublin and I certainly do not look like a local and people of colour are a DISTINCT minority but I have not had to deal with any of the aggressiveness of the average Italian. Claire above put it quite nicely. It’s also not surprising that a tiny Catholic country like Ireland has voted for marriage equality for all by national consensus and Italy is not there yet even though most of my Italian friends would not define themselves as Catholic. I think at the core – it’s not about having the Pope/Vatican on site – it’s about the inherently “conservative” heart. OR something of the sort. Wishing you all the best and hoping your people will acquire and increase in sensitivity. After all, just because they write in Italian does not mean that some of us “anglos” can’t understand. Take care.
I’m an Italian who lived in London for 8 years (and still thanks it for all it gave me) and recently moved to the US. As an Italian and as a person who’ve lived abroad for an extensive period of time, I must say: I agree with you. Above all, as a gay man who grew up in the south outskirt of Rome, some of the points you raised there “hit” me personally and very closely.They’re the same very points I fight against on a daily basis.
I do understand what you say about some of the comments left on this article and I do apologise for those. I’m the author of this piece and as such, I feel like I owe you an apology. For those comments (to which I always tried to return an appropriate answer, stating and defending my true intentions and my beliefs) and for the way you felt while living in my country, I’m sorry. I hope you’ll take the time to read what I wrote about the UK between 2009 and 2015 and perhaps you’ll get an idea of the enrichment I tried to get from my experience 🙂 Take care.
Thank you. If you are ever in Ireland or Thailand, look me up. I am currently working on a doctorate in History of Art but I am also involved with volunteer projects in S.E. Asia and in Burundi. You can write to me on Twitter, Facebook or whatever. All the best in your own ventures. Thanks for your understanding and being able to relate at a certain level. Take care!
Capisco che quest’ articolo e’ vecchio, ma voglio dire che i reazioni (eccessivi) qui mi hanno sorpreso moltissimo! Io sono Inglese, e non mi offendono un paio di osservazioni culturali, dai.
Great article (and blog) Paolo! All the best.
Grazie!! Non hai idea di quanto abbia sorpreso me, soprattutto perchè basta dare un’occhiata al mio blog per capire quanto ami ho amato la cultura inglese e che quindi questo è semplicemente un articolo scherzoso e ironico 🙂
HA HA vivo da 10 anni in Inghilterra e mia moglie e’ inglese. Quante minchiate!!! Classico italiano tutto per sentito dire
Ciao Al Bianco,
Mi sembra di capire che non hai letto né le mie risposte agli altri commenti, né nessuno degli altri miei articoli su questo blog. Se ti va, magari dagli un’occhiata.
Un piccolo sunto è questo:
– Ho vissuto a Londra tra il 2007 e il 2015
– Non sono sposato, ma ho convissuto con partner inglesi, evitato come meglio potevo la moltitudine di comunità italiane a londra e cercato di immergermi nella cultura locale il più possibile
– Il mio blog è quasi un elogio alle tradizioni Britanniche. Non per niente, se gugoli “Tradizioni Britanniche”, sono tra i primi risultati
– Questo articolo (come penso si possa capire andando un po’ oltre) è una visione sarcastica delle impressioni dell’italiano medio che arriva sull’isola. Penso di poter dire con certezza che ci siamo passati tutti.
– Ogni qualvolta qualcuno si è permesso, con i commenti a questo post, di gettare cacca sulla cultura inglese, sono sempre stato il primo a scendere in campo e difendere a spada tratta il paese che mi ha ospitato per così tanto tempo.
Se tua moglie è inglese, sono sicuro che capirai quanto ho scritto. Al di là di questo, dai un’occhiata a un paio degli articoli che ho scritto, sono sicuro che ti ricrederai e mi farebbe davvero tanto piacere. Un abbraccio.
L’Inglaerra è uscita dall’ Europa. Sto ancora ridendo. Che amarezza però! Bellini sti normanni vero?
Il parmigiano sulla pasta può anche essere troppo pervasivo ma a morsi che dici? E il pecorino romano? Altrimenti sai la tristezza alimentare. Le differenze culturali a me piacciono, pure quelle di gusto, alimentano lo spirito che langue. Lo dici a me che sono totalmente servile ai giappo, soggetti ancora più strani degli angli, ma la verità è questa: io io non ci vivrei sul lungo termine in Giappone, perchè nonostante tutto io sono io, amo fino alla morte ci che amo, ma non cambio la mia anima o la mia cultura se so che vale, è ciò che mi forma , la radice, è dove vuoi morire, al massimo prendo in prestito qualche cosa e porto a casa. Sarà’ imprinting ma di affetti ideali si vive .Scozia liberaaa….Mo’ so cazzi! Forse preferisco il kilt!
Nice article, I was looking up why Italians think the English are dirty! Provided me with some understanding :). Thanks.
You might be interested in why we don’t have mixer taps or why we have a separate hot and cold tap here in the UK. It’s because we have unsafe to drink hot water, but safe to drink cold water – you would not want to mix them. Here’s a video explaining https://www.youtube.com/watch?v=HfHgUu_8KgA
Regardless accidents, we Italians are so used to use a mixer tap that we don’t have accidents either. But when I was in England (though for short time) I didn’t really care about having two separate taps. I had two separate taps too in my home as a child.
Nice article, I was looking up why Italians think the English are dirty! Provided me with some understanding :). Thanks.
You might be interested in why we don’t have mixer taps or why we have a separate hot and cold tap here in the UK. It’s because we have unsafe to drink hot water, but safe to drink cold water – you would not want to mix them. Here’s a video explaining https://www.youtube.com/watch?v=HfHgUu_8KgA
Nice video about the mixer taps,very interesting Thanks for posting.
I think about 60% of the english are careless about cleaning their houses- https://youtu.be/xmFRPA-eWfI
and I think about 40% of the british are Obsessive Compulsive Cleaners! I personally never met an obsessive compulsive cleaner here in the uk.-:) -:) https://youtu.be/tFHTh_ihfcY
After many years as a guest in this beautiful and strange country I say the british people are bit wild in cleaning their homes.-:)-:)
Don’t worry my friend you are not the only wild one around..you are in good company!.-:)-:)-:)
27 anni all’estero e ancora non ti sei liberata dell’ottuso provincialismo che contraddistingue noi italiani all’estero. Non tutto ciò che piace a noi abitanti della penisola necessariamente deve coincidere con la verità assoluta. Mettono l’aceto sulle patatine, e allora? Mancanza di buon gusto dici tu, magari per loro la mancanza di buon gusto consiste nel non usare “per favore” altrettanto frequentemente del loro “please”. Credo ci si debba liberare di questo atteggiamento di superiorità Italo-centrica (che tra l’altro è proprio quello che rimproveriamo ai britannici) e imparare a relativizzare. “Step in their shoe”
Questo commento è rivolto a me (autore dell’articolo) o a qualcun altro?
Concordo appieno, numerosi sono usi e costumi inglesi che mai capiremo, altri esempi sono il cappuccino rovente col latte praticamente bruciato, l’accostamento nei menù di lasagne e patatine fritte, il mangiare fried chicken wings sul bus ( vi assicuro che puzzano come poco al mondo ) , indicare il numero di scalini da fare per uscire dalla stazione del metro, non aprire mai le finestre di casa, vomitare senza pudore ovunque ci si trovi, lasciare tutte le scarpe a vista appena dopo l’uscio di casa, non usare tapparelle e a volte neanche tende.
Ciao, molti auguri per il blog! E’ molto spiritoso, e propio interesantissimi i commentari! Non sono stato mai in UK, ma mi piacerebbe conoscerlo un giorno. Conozo persone di UK che viaggiano spesso a Messico per fare trekking e scalare i volcani Messicani. E mi ha toccato fare convivenza con loro. Sono molto simpatici! Alla fine, tante idee che ho letto cosi contrastanti in questo blog, credo che parlino della nostra capacita di adaptazione ad altre culture dove tutto è tanto diverso! E penso che questa capacita poi no è imnata, ma è una virtù che bisogna prima imparare e poi coltivare. Per questo viaggiare è cosi importante. E per più posti che conosciamo, sempre ci saranno sorprese nei nuovi paesi che visitaremmo. Imparare cose nuove e cualcosa che non finisce mai. Sono nato a Mosca in un paese que oggi no esiste (URSS), ma i miei sono cileni. Picolissimo sono andato a Cile dove ho vissuto da bambino, poi abbiamo preso ¨The Pinochet’s Scolarship¨ e la cara Italia ci ha accolti per 6 anni. Tutta la mia educazione elementare e parte della media è italiana, Poi siamo venuti al Messico, dove sono rimasto e vivo con la mia sposa messicana. I miei sono tornati a Santiago di Cile e spesso viaggio con loro. Anche se non sono stato a UK, capisco benissimo tutto quello che dite. Sui cambi di paesi (in vostro caso essere a UK), di lingua, costumi, cibi, comportamenti, etc della gente. Ma tutto questo è lo bello! Scoprire la diversità che esiste nel mondo! Penso che vivere alcuni anni in un posto, ti lascia “un pezzettino dil posto dentro di te¨. Giá mai sei uguale a come eri prima. Molti, dicono che io sono cileno. E per non contrariare, lascio stare, e dico che ¨si¨ a tutti. Ma la verita è che sono un po russo (dopo la Perestroika Mosca e Russa e no sovietica), un po cileno, un po italiano e un po messicano. Alla fine ¨un mix¨ di tutti i luogi dove sono stato. E sono molto contento con questo. Bacci ed abracci a tutti voi, ciao!
Ciao Alex,
Grazie per il commento! Penso che certe sensazioni siano sempre le stesse quando si tratta di rapportarsi con altre culture.
Amo l’aceto sulle patatine, non mi asciugo mai i capelli, detesto chi non rispetta la fila e fa il furbo e tra il cima estivo cdella mia cittò (caldo, caldissimo da girone dantesco ma con un tasso di umida che nemmeno in sauna e inferni altrettanto umidi, dove magari non piove per mesi ma poi in 5 giorni si riversa tutta l’acqua contenuta nei laghi di Garda e Iseo, devo portare il cane al parco con le pinne, preferisco il clima inglese) Mia mamma comunque mia ha sempre fatto uscire coi capelli bagnati, anche in inverno, e non mi ha mai messo sciarpa o cappello, anzi, ero coperta giusto l’indispensabile (è Krucca, c’è da dirlo) ed io da piccola come oggi, non ho mai avuto febbre, bronchiti o altro se non i classi fastidi della stagione invernale (mal di gola e naso chiuso). l’unica cosa che non capisco è la moquette praticamente ovunque (ma molti giovani, se possono, i soldi fanno sempre la differenza, la stanno eliminando dalle case) e il lavandino con 2 miscelatori (anche qui le cose stanno cambiano) ustione di 3 grado o perdita di un paio di falangi per congelamento. 🙂
E’ bello vedere che a distanza di anni da questo articolo, ancora c’e’ gente che legge e commenta. Grazie! Ricordo che quando lo scrissi erano gia’ circa 5 anni che vivevo a Londra ma sin dal primo anno, non sono mai stato uno dei nostri connazionali qui sull’isola che poi scappano per via della moquette o del caffe. Eppure, sono sempre stato affascinato dalle differenze culturali che piu’ saltano agli occhi a chi viene da oltralpe. E dopo quasi 12 anni, ancora continuo a notarle con un sorriso in volto.
L’igiene e una cosa atavica dei nostri antenati romani.Fumo i primi a inventare acquedotti ,fognature ,fontane ,terme ,barbieri ,mentre questi selvaggi vivevano nelle caverne.
Se vabbè, ciao core.