Da Astoria a Cannon Beach inseguendo i Goonies

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Roma, 1988. 
È un afoso pomeriggio estivo nella periferia sud-est di Roma. Bambini giocano in strada; magliette sudate, ginocchia sbucciate e dita appiccicose di gelato. Tre piani più su, un ragazzino di nove anni è seduto sul divano davanti alla TV, gambe incrociate e occhi sgranati. Dal videoregistratore viene il ronzio di una VHS che mostra sullo schermo un gruppo mal assortito di quattro mocciosi che hanno appena messo gli occhi su una mappa dei pirati. Di sicuro non hanno buone intenzioni ed è l’inizio di un’avventura.

Tre decadi dopo, quel bambino ha 40 anni. Non è migliorato molto in fatto di relazioni sociali ma almeno adesso può viaggiare e dalla parte opposta del fiume, sta guardando Astoria – la cittadina di pescatori dove quell’avventura ebbe inizio. Perché non importa quante quella cassetta sia stata vista o quanti lustri ci si porti dietro. La magia dei Goonies sta nell’aver dato una ragione a tanti ragazzini della mia generazione di credere che, anche nella vita reale, dove dicono che cose come alieni, navi spaziali, computer super tecnologici e incantesimi non esistono, le avventure possono ugualmente succedere. Anche ai ragazzini disadattati, bullizzati e che vivono nella periferia brutta della città. Devono solo andarsela a cercare.

Astoria, Oregon, 14 agosto 2019

Astoria-Megler Bridge

Astoria-Megler Bridge

Dall’altra parte del fiume Columbia che separa lo stato di Washington da quello dell’Oregon, Astoria appare come una composizione astratta di puntini bianchi che si estende dal molo su per le colline verdi di fitta vegetazione. Sulla mia destra, il ponte Astoria-Megler, un’estensione della Pacific Highway 101 che sto seguendo lungo il mio viaggio verso la California, porta un fiume di macchine oltre il confine di stato.

Lo conosco quel ponte. Non l’ho mai visto di persona prima né sono mai stato in quella parte del paese. Eppure quel ponte l’ho notato tutte le volte che ho visto il padre di Troy andare a case degli Walsh per portare l’avviso di sfratto. Mentre l’uomo sta in piedi fuori dal giardino, il ponte Astoria-Megler è ben visibile sullo sfondo. 

“La mammina c’è?” Chiede ai ragazzi sul patio. È un bullo come suo figlio, ma loro sono i Gonnies di Goondocks è hanno imparato bene come trattare coi bulli.
“No, la mammina è andata al mercatino a comprare i pannolini per noi ragazzini.”

Salgo sulla mia macchina noleggiata e attraverso il ponte. La velocità limitata e l’architettura del ponte che lo fa inarcare sopra il fiume fino a non riuscire a vedere cosa ci sia oltre contribuiscono all’intensità del momento. Sto per visitare la città di Mikey e mi sento come Alan Grant mentre si avvicina al possente cancello che lentamente si apre su Jurassic Park.  

The intersection at the end of the bridge

The intersection at the end of the bridge

Solo che non c’è nessun cancello alla fine del ponte, solo un segnale che dice “Girare a destra per Astoria centro”. Lungo la strada principale, vedo gli stessi negozi che sembrano caratterizzare la maggior parte delle cittadine della provincia americana. Un’altra indicazione dice “Oregon Film Museum”, la prima tappa del mio tour. Ho preso ispirazione da questo articolo su Willamette Week ma a differenza di quello che l’articolo suggerisce, dove il tour inizia dall’abitazione degli Walsh, io ho deciso di seguire le tappe in ordine cronologico come appaiono nel film.

Oregon Film Museum

Oregon Film Museum and former county jail

La prima scena nel film è l’epica fuga di Jake Fratelli dalla prigione. L’edificio dove Jake inscena il suo suicidio era davvero una stazione di polizia e una prigione di contea fino al 1976. Adesso ospita l’Oregon Film Museum. Non si direbbe ma Astoria ha dato le location a una serie di produzioni di commedie per la famiglia tra gli anni 80 e gli anni 90. Quasi tutto il primo piano del museo è dedicato a I Goonies. I fan più sfegatati e quelli che ne potranno reggere l’emozione, avranno la possibilità di vedere oggetti di scena come il portafoglio di Chester Copperpot; il costume e la bicicletta di Data; la cella di Jake Fratelli, il biglietto che lascia alla guardia e il tubo a forma di S usato per inscenare il suicidio, solo per nominarne alcuni.

Dopo che Jake mette fuori gioco la guardia con un semplice colpo, lo vediamo lasciare la stazione di polizia senza nessuna fretta. Suo fratello Francis e mamma Fratelli lo aspettano nella stessa 4×4 oggi parcheggiata fuori dal museo. Intanto nella prigione scatta l’allarme e le guardie escono fuori mentre Jake cerca di salire in macchina dal tettino. Un colpo di pistola e Francis crea una barriera di fuoco tra loro e le guardie. Mamma Fratelli ingrana la marcia e parte con uno stridio di gomme dando via a un rocambolesco inseguimento tra le strade di un’uggiosa e sonnecchiante Astoria.

 

 

 

Lascio il museo e faccio ripartire la VHS nella mia mente. Mentre la banda Fratelli sfreccia inseguita dalla polizia, incontriamo gli altri personaggi. La prima è Andy e la scuola dove si sta allenando con le cheerleader non esiste più. Più in là, Rosalita si ritrova nel mezzo dell’inseguimento mentre cerca di attraversare la strada. Il semaforo e il negozio d’angolo che si vedono nel film sono ancora lì ma mi chiedo se questa silente cittadina abbia mai visto un vero inseguimento. 

Rosalita crossing

The crossing where Rosalita is caught in the car chase

Mouth sta aiutando il padre ad aggiustare il lavandino della cucina, con un risultato fallimentare per entrambe. Stef e Data sono al molo, una pesca un granchio da un barile e l’altro testa la sua ultima invenzione ma con un risultato altrettanto fallimentare. Entrambe queste scene sono state girate a East End Morin Basin (più o meno dall’altra parte della strada dove Rosalita viene quasi investita). Nello stesso punto, verso la fine del prologo, la banda Fratelli dà fine all’inseguimento prima di unirsi a una gara di fuoristrada che li porta, con un cambio di scena, su una spiaggia che in realtà si trova a circa 40 chilometri. Oggi, East End Mooring Basin ospita una colonia di leoni marini.

The Stop ‘n’ Snack

The Stop ‘n’ Snack

L’inseguimento continua e Chunk gioca a un videogame allo Stop ‘n’ Snack. “Guardate, un inseguimento della polizia! Proiettili veri!” Grida mentre spalma la sua fetta di pizza sulla vetrina. Oggi lo stesso locale è il Low Columbia Bowl. Entro e mi guardo attorno aspettandomi forse di trovare un cartello tipo “Da questa parte per I Goonies. Magari crescete già che ci siete.” Invece trovo un posto deserto, le piste da bowling come sospese nel tempo. D’altronde, chi va a giocare a bowling di mercoledì mattina? Al bancone del bar, una donna sta servendo un caffè all’unico cliente. Mi lancia una veloce occhiata per farmi intendere che sa che sono lì. Io sorrido e continuo a cercare qualcosa che possa far capire che i Goonies sono stati in quel posto. Quando tutto ciò che trovo sono le porte dei bagni sul retro, torno al bancone. Le do tempo di finire la sua conversazione; non che lei sembri minimamente preoccupata dal farmi aspettare troppo. Mi assicuro che l’altro cliente sia a debita distanza prima di chiedere la mia domanda.

“Salve… Ho sentito che in questo posto…” sorrisetto nervoso, “… si insomma, hanno girato quel film…”
“Sei qui per I Goonies.” Taglia corto lei.
“Oh… non sono l’unico allora?”
“No, tesoro. Da quella parte.”

Indica alla sua destra la grande vetrina, l’unica in tutto il locale, che da sulla strada. Ovviamente, l’unico punto possibile dove avrei dovuto guardare visto che la scena prende luogo davanti ad una vetrina come quella. Ma mi sento sollevato nel sapere che non sono l’unico ad essere entrato lì per la stessa ragione. Mi accompagna. Nonostante la mancanza di sorrisi e la tendenza a tagliare corto, dimostra di essere una fonte inestimabile di informazioni che elargisce senza problemi.

“Questo è il punto dove Chunk gioca al videogame nel film”. Indica un piccolo tavolino adornato ad altare con un paio di immagini del film e un libro degli ospiti. “Quando girarono il film, questo posto era a livello di strada. Oggi è rialzato di un paio di metri. Ma come puoi vedere, a parte questo, non molto è cambiato”. Ha ragione; Astoria non sembra essere cambiata molto da quello che mostra il film.

IMG_9406Mi avvicino alla finestra e metto la mano sul vetro. “Oh, cacchio!” Chunk impreca quando il milkshake gli esplode in faccia. Ho letto da qualche parte che dovettero girare quella scena un’infinità di volte perché il giovane attore non metteva mai la fetta di pizza sul punto specifico, finendo in lacrime. Vorrei chiedere se quello è ancora lo stesso vetro del film ma mi trattengo.

“Quante persone vengono a visitare questo posto?” Per qualche ragione, ho ancora bisogno di essere rassicurato che non sono il solo.

“Giudica da te”. Indica una mappa del mondo, sulla parete di fianco all’altare, ricoperta IMG_0034di puntine colorate. La maggior parte delle puntine vengono dagli Stati Uniti. Dall’Europa, il Regno Unito sembra inviare il più alto numero di pellegrini. Solo una puntina dall’Italia.

“Adesso devi mettere la tua puntina”. Con un sorriso inaspettato, mi invita ad unirmi alla comunità. Prendo due puntine, una per Londra e una per Roma, la mia città natale. Poi penso che Londra ha già il suo numero di puntine e quindi ne uso solo una che diventa la seconda dall’Italia. Prima di andarmene, lascio il mio personale messaggio sul libro degli ospiti.

Finalmente è il momento di andare a visitare la casa della famiglia Walsh. L’indirizzo è alla portata di Google per tutti, il che deve essere molto irritante per quelli che ci vivono ora. Infatti, tutti i siti che ho visitato, invitano i pellegrini a comportarsi bene, a non andare davanti casa e a rispettare il vicinato. Seguo diligentemente il consiglio e parcheggio davanti alla scuola elementare John Jacob Astor che guarda caso è quella dove Arnold Schwarzenegger va sotto copertura nel film Un Poliziotto alle Elementari.

Non è permesso arrivare fin davanti casa dove Chunk ci delizia con la sua danza del ventre. Ma dal fondo della collina si può comunque fare uno scatto decente della casa di Mikey e quella di fianco da dove Data si lancia (Operazione: 007) atterrando nel salone degli Walsh mandando una statua del David sul pavimento e rompendone il pezzo preferito della signora Walsh.

 

 

Dopo aver mutilato i genitali di David, i ragazzini decidono di esplorare la soffitta del signor Walsh. Invece dei suoi strumenti di tortura sessuale come Mouth traduce per Rosalita, la soffitta contiene semplicemente oggetti di inestimabile valore che il museo darà a chi verrà nominato nuovo conservante dopo il signor Walsh. È lì che Willy l’Orbo li trova prima che loro trovino lui. La ricerca del tesoro ha inizio.

La prima tappa della mappa li porta ad una gigantesca roccia su una vasta spiaggia oceanica che coincide col doblone che Mikey ha trovato in soffitta. Nel film, il luogo si trova a distanza di bicicletta. In realtà si tratta di Haystack Rock, letteralmente Roccia Pagliaio per via della forma e che si trova a Cannon Beach, la stessa dove i Fratelli si uniscono alla gara di fuoristrada all’inizio del film. La spiaggia si trova a circa 40 chilometri a sud di Astoria sulla 101 il che la rende una fermata facile da visitare se si sta viaggiando sulla costa ovest. Non tanto per i Goonies quanto per le bellezze naturali del luogo che ne valgono la pena.

Haystack Rock

Haystack Rock at Cannon Beach

“Tutto comincia da qui”. I ragazzi si sono intrufolati nello scantinato dell’Old Lighthouse Lounge, il nascondiglio della banda Fratelli. I criminali col peggior accento italiano nella versione originale e con (ovviamente) un accento siciliano in quella italiana, sono al piano di sopra e si stanno avvicinando. Il tunnel sotto al camino è l’unica via di fuga. Come il Willamette Week menziona, l’Old Lighthouse Lounge, dove Chunk rivela i suoi peggior malfatti in una delle scene più memorabili dei film d’avventura degli anni 80, fu costruito solo per le riprese e in seguito buttato giù. Cannon Beach e Haystack Rock sono ancora lì e quella che sembra una spiaggia deserta nel film, in realtà è un ritrovo di hotel e case sul mare. Il luogo e una rinomata attrazione turistica in Oregon e mentre pochi probabilmente vanno lì sulle tracce dei Goonies, la maggior parte visita il posto per godere della bellezza naturale della costa nord ovest dove le onde selvagge del Pacifico si infrangono su una vasta spiaggia di sabbia e le fitte foreste si estendono giù dalle colline fin tanto dove gli alberi possono arrivare.

La bassa marea mi permette di camminare sulla sabbia bagnata fin quasi allo Haystack Rock. Mi siedo su un tronco trascinato dalla corrente e rivedo nella mente le ultime immagini del film quando i Goonies escono vivi dai tunnel scavati dalla ciurma di Willy l’Orbo e raggiungono quella stessa spiaggia. Le loro famiglie sono state avvertite dai guardacosta e finalmente si possono riabbracciare. La banda Fratelli viene arrestata e i gioielli che Mikey aveva scambiato con le sue biglie sono abbastanza per salvare Goondock. “Nessuno dovrà andarsene, né oggi né mai!” 

I Goonies appartiene a quella corrente di film d’avventura che hanno marcato una generazione di bambini nella metà degli anni 80 ma che allo stesso tempo si differenziano dal genere di fantascienza che andava fiorendo in quegli anni. I Goonies, come Ricordi Di Un’Estate uscito l’anno dopo nel 1986, diede una ragione a una famiglia di ragazzini e adolescenti per sognare che una mappa avrebbe potuto condurli attraverso un labirinto di gallerie e tracobetti. Allo stesso tempo, diede loro le fondamenta per qualcosa di più forte in cui credere: che qualcosa di straordinario, inaspettato e che potesse cambiare la loro vita sarebbe potuto succedere realmente se solo osassero cercare.

Con la mano saluto le onde dove l’Inferno, ora libero e fuori dalla caverna che lo teneva prigioniero, naviga verso l’orizzonte. “Addio, Willy. Grazie”

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