Online dating. Come ti scrivo un profilo fallimentare

OK, parliamo di online dating, che non so neanche se ha un nome in italiano. Siti di incontri mi sembra uno di quei posti dove le coppie sposate vanno con le mascherine, tipo le pubblicità porno dei numeri 144 che si vedevano negli anni ’90 (ricordo che io stavo su fino a tardi solo per vedere una che leccava una cornetta del telefono o se la passava sui capezzoli. Forse inconsciamente stavo ancora cercando di auto-curarmi…)

Come la maggior parte dei gay là fuori, ne so qualcosa e se prima questa grande novità del 21esimo secolo sembrava riservata solo alle persone di facili costumi e promiscue come, stando a quello che si dice, solo i gay sanno essere (in realtà noi cominciammo nel 20esimo secolo!) o agli etero che avevano voglia di trasgressione ma si guardavano bene dal dirlo in giro, ora una sempre più grande comunità di persone sta ripiegando sull’online dating e, almeno da questa parte della Manica, sembra che la cosa stia prendendo più piede tra le donne che tra gli uomini.

Ho sentito opinioni divergenti a riguardo e a mio parare il fenomeno sta riscuotendo lo stesso tipo di reazioni che i Kindle (i libri elettronici, per capirci) sembrano avere sulle persone: c’è chi ne ama la praticità e anche la convenienza, c’è invece chi dice che non ci si può staccare dalla carta stampata, dal semplice gesto del girare una pagina con troppa foga per vedere come va finire e dal centenario odore di carta. Da avido lettore che ha cominciato a divorare libri in giovane età, vi dico che amo il mio Kindle per un sacco di motivi allo stesso modo come adoro continuare a comprare i libri di carta e la cosa bella è che una cosa non esclude l’altra (come dire che i matrimoni tra gay potrebbero togliere qualcosa agli etero. Baggianata, no?).

L’altra sera al pub ne parlavo con tre amiche (un’americana, una francese e un’inglese) e dicevo loro che recentemente ho deciso di cominciare a fare le cose sul serio pagando un seppur minimo abbonamento per un profilo su un sito di online dating, sperando di trovare qualcuno un po’ più orientato verso il lungo termine che verso i prossimi 30 minuti e poi ciao (che voglio dire, ben vengano pure quei 30 minuti, per carità!). Chi segue le mie avventure oltre Manica saprà che per quanto io mi possa impegnare, proprio non riesco ad essere conciso quando scrivo e quindi dopo tre ore che le mie dita volavano sulla tastiera come se non ci dovesse essere un domani, ne sono uscito fuori con una vera e propria autobiografia della mia vita, per un totale di 1456 parole. Neanche la tesina scritta per la Maturità. L’ho fatto leggere alla mia amica americana che ne è rimasta così entusiasta da chiedermi di aiutarla con il suo di profilo! Ho deciso di condividerne alcuni passi con voi perché vorrei avere quante più opinioni possibili e soprattutto vorrei la risposta a tre semplici domande:

  • Sareste disposti a leggere tutto fino alla fine?
  • Se sì, mi chiedereste di uscire?
  • Pensate che il mio blog aiuti a defecare?

Così comincia:

profile

“Fin troppo tempo sono stato ad aspettare Mr Right quando meno me lo sarei aspettato, tipo al supermercato quando, senza accorgersene, le nostre mani si sarebbero ritrovate sull’ultima confezione di cereali rimasta o magari su un treno di mattina presto, quando i nostri occhi si sarebbero incontrati per qualche secondo, per poi ritrovarsi il momento dopo nel riflesso del finestrino”.

Adesso, questa cosa dell’ultima confezione di cereali ce l’ho in mente da sempre e non so perché. Non mi sembra di averla mai vista in nessun film ma sicuramente tutti i telefilm adolescenziali con i quali sono cresciuto hanno contribuito. In ogni modo, so che non succederà mai per un semplice motivo: a meno che non ci sia una guerra in corso o un’apocalisse di zombie, ormai non succede più di vedere uno scaffale vuoto al supermercato con una sola cosa lasciata sopra! Un buon 20% di potenziali Mr Right a questo punto avranno già lasciato il mio profilo dopo il primo paragrafo per passare al profilo successivo.

“Poi ho deciso che forse lo stavo aspettando così tanto che se davvero fosse successo, non sarebbe stato per niente inaspettato. Allora smisi di aspettare ma nulla successe, il che è quando sono giunto alla conclusione che le stelle sono di gran lunga troppo pigre o impegnate altrove (o cattive forse?) da permettermi di star seduto sulle mie chiappe ad aspettare che esse facciano il lavoro. Meglio che lo faccia io!”

Questa dello star seduto sulle chiappe e darmi una mossa è una cosa che dovrei smettere di fare comunque. Maledette stelle! E qui, dopo già due paragrafi, finalmente comincio a dire qualcosa di sensato su me stesso. Sono consapevole che dopo le stelle un altro buon 5% se n’è andato. Nota a margine: rivedere passaggio sulle stelle.

“Più grande di quello che sembro ma sicuramente più giovane di quello che veramente sono, ho toccato la soglia dei 35 da poco e penso di aver quasi avuto un teatrale esaurimento nervoso quando mi sono ritrovato a gugolare “Vacanze per single” e poi subito dopo “compagni per vacanze” perché le vacanze per single erano risultate essere troppo costose. La verità è questa: sono stanco morto di fare le cose da solo. Ho bisogno di programmare (che sia la lista della spesa o il prossimo weekend, non sono molto bravo a fare programmi troppo a lungo termine); ho bisogno di avere qualcosa per cui non vedere l’ora (che è quando il cuore emette quel battito in più che non sai da dove venga né se faccia male) e soprattutto, ho bisogno di condividere, che guarda caso è anche una delle mie parole inglesi preferite.”

OK, qui si comincia ad andare sul patetico, ma ancora neanche troppo pesante. La storia del gugolare vacanze per single è successa davvero qualche giorno fa e ancora mi sento sull’orlo di un drama-break down! A questo punto tre categorie di lettori si trova ancora sul mio profilo: i curiosi che vogliono vedere fin dove io possa arrivare, gli zuccherosi, romantici persi (dio me ne liberi) che già pensano di sposarmi e chi sta facendo la cacca e ha bisogno di qualcosa da leggere. Tipo, o il mio profilo o l’etichetta del detergente per i panni.

“Voglio essere onesto con te: a volte mi sembra di essere incastrato negli anni 90. No, non indosso giacche dai colori fosforescenti né ascolto la musica da un lettore CD portatile, anche se in effetti l’80% della musica nelle mie playlist viene da due decenni fa e mi assicuro di stare a casa la sera se so che trasmetteranno i Goonies in TV (Sloth ama Chunk!). All’epoca indossavo jeans strappati e avevo i capelli lunghi mentre i Nirvana mi urlavano nelle orecchie attraverso il mio Walkman, residuo degli anni 80 […]”

Questo è forse il paragrafo chiave (ne ho tolto un pezzo) che mi può aiutare a liberarmi dai vari fighetti firmati over 30 e fighettini ingelatinati under 25 (questi ultimi stanno pensando che non vogliono mischiarsi con quelle strane religioni che credono nel Nirvana, meglio passare ad un altro profilo). Con il prossimo paragrafo si va ancora più sul personale, mettendo davvero alla prova quei pochi lettori rimasti.

“Circa 20 anni dopo, eccomi qui con i capelli molto più corti ma che ancora impazzisco quando mi capita di entrare in un pub e Axel mi da il “Benvenuto nella giungla”. La gente dice che sono un gay insolito, ma poi ciò viene sempre da chi ancora usa etichette del tipo “Dai, sei gay??? Allora sicuramente di piace Lady Gaga! Andiamo a fare shopping insieme?”. Non disprezzo nessun tipo di musica solo per il cantante che la canta ma penso di non aver mai speso un penny né per una canzone di Lady Gaga né per una di Madonna. Suppongo di essere troppo giovane per Barbara Streisand. Le mie colleghe al lavoro hanno presto imparato che era inutile farmi vedere le loro scarpe nuove comprate durante la pausa pranzo e che certamente non avrei mostrato nessun tipo di interesse solo per farle contente. Se sono le etichette che volete  allora io sono una specie di gay nerd: non seguo le regole della moda e mi piace il mio look scapigliato e un po’ trasandato. Sono un avido lettore, adoro i fumetti e i manga (5 punti se sai cos’è un manga), facilmente mi incastro nelle serie TV e in tutta quella robaccia di fantascienza e fantasy, che ho imparato ad amare molto tempo prima che Gandalf, Frodo e Jon Snow approdassero in televisione. Mi ricordo intere estati passate a giocare a Dungeons & Dragons con i miei amici, quando i draghi non erano ancora stati visti sul grande laraschermo ma esistevano solo nella nostra mente (io ero sempre un mezzelfo se non addirittura il Dungeon Master). Lessi il mio primo romanzo fantasy a 12 anni (I Draghi del Crepuscolo d’Autunno e i libri successivi), il che mi faceva sentire una specie di disadattato sociale perché nessuno dei miei compagni sapeva di cosa si trattasse. 100 punti se l’hai letto e se non l’hai letto, lo condividerò con te. Mi piacciono i video games anche se ho giocato l’ultima volta circa 10 anni fa ma ho in mente di comprarmi  presto una Playstation (o forse una Xbox). Mi piaceva giocare a Doom, Quake e Tomb Raider sul mio vecchio Pentium quanto internet era ancora preceduto dal suono uuuiiiiiiiigggghhhhhh e Lara Croft aveva tette a punta e labbra esagonali.”

Questo penso sia il paragrafo con cui posso sperare di recuperare l’attenzione dei pochi rimasti e quelli che hanno finito di fare la cacca ma stanno ancora leggendo. Non so quanti conoscano i Draghi del Crepuscolo d’Autunno, ma con la storia delle tette a punta di Lara forse si sono convinti a leggere il paragrafo successivo. Che fa così.

“Sono una persona semplice che viene da una semplice famiglia, il che mi ha aiutato a preservare il mio bimbo dentro che mi permette ancora di sapere come sorprendermi. Amo scrivere. Se ho una passione, eccola qua. Ancora sono convinto di voler fare lo scrittore da grande ma per adesso mi limito ad un blog (con un discreto numero di visite) e un Mac pieno di documenti Word. Mi piace la natura, fare trekking, escursioni e fare campeggio e per quanto io non abbia più fatto queste cose da un bel po’, queste sono proprio tra quelle cose che mi piacerebbe ricominciare a fare quando quella persona arriverà. Mi piace il buon cibo, il buon vino e la birra. Non mi spiace cucinare ma mi piace ancora di più dare una mano. L’inglese non è la mia lingua madre come forse avrai notato e per quanto io abbia imparato ad amare l’accento Britannico, devo ammettere che ho un debole per americani e irlandesi. Non so perché. Tuttavia, amo questo Paese che tra le altre cose, mi ha insegnato ad essere aperto di mente verso ogni tipo di persona, razza e nazionalità. Già che ci sono, forse dovrei menzionare che mi piace il mio uomo ben piazzato, con la barba e soprattutto uomo. Voglio dire, non trattarmi come una principessa né devi comportarti come tale. Sii rude e duro se vuoi ma non dimenticarti che tra le cose che mi piacciono, c’è anche un uomo che sappia come “romanticizzarmi” fino allo schifo. Mettiamola così: in un bar, certamente non punterei quello troppo magro, troppo atletico e troppo giovincello. Poi certo, ciò non è che sia scritto nella pietra. Sorprendimi. Mi piace il silenzio e mi piace stare in silenzio con qualcuno se nessuno dei due ha nulla da dire. Penso che riuscire a stare in silenzio con qualcuno senza sentirsi in imbarazzo sia già di per se un grande passo avanti.”

Sì lo so, la storia della persona semplice sa troppo di francescano. Potevo aggiungere “Nel tempo libero mi piace parlare con gli animali e curarmi le stigmate sanguinanti”. Magari dovrei provare. Eppure sono ancora convinto che chi è giunto fin qui non abbandonerà proprio ora quindi quel 20% rimasto (tra cui i facenti la cacca) ormai me li porto fino alla fine. Non manca molto.

“Un po’ di cose che non mi piacciono. Non mi piace il parmigiano sulla pasta, ricordatelo. Non mi piacciono i logorroici. Sapere ascoltare è una buona qualità, mi piacerebbe che tu ce l’abbia. Non mi piace l’egocentrismo. Non mi piace la poligamia né le coppie aperte. Non mi piace tradire né essere tradito. Non mi piacciono le cose che non mi piacciono, quindi la smetto qui”

Quando dico che non mi piacciono i logorroici mi sembra di sentire un coro di voci che urla “Se parli quanto scrivi, dio salvi le nostre povere orecchie!”. Su su, manca poco.

“Nonostante gli anni 90, vivo nel presente mentre cerco di non dimenticare il mio collegamento col passato, perché è quello che ha fatto di me ciò che sono oggi, senza dimenticarmi di camminare avanti. Come ogni uomo, ho un sacco di difetti (che in una prima bozza avevo persino elencato qui!), ma ho anche dei pregi dei quali adesso, all’età di 35 anni e con un po’ più di autostima, sono fiero. Uno di questi pregi (vi lascerò fare i conti con i difetti) è un cuore grande e un’anima gentile con un sacco di amore da condividere con chi mi ama e mi apprezza per quello che sono. Sì, sono stato ad aspettare per un sacco di tempo ma sono ancora molto positivo a riguardo e quel cuore di cui dicevo ha ancora un posto privilegiato per chi, sono sicuro, arriverà. Non importa se su un treno o davanti allo scaffale dei cereali. Arriverà e quando ciò accadrà, avrò ancora la forza, lo spirito e la curiosità di scoprire insieme quello che c’è da scoprire, per esempio che viaggiare è molto più facile e divertente se c’è qualcuno che legge la mappa mentre io guido (sì, voglio guidare io e sì, ho un navigatore satellitare ma non è quello il punto!)”

Così finisce il mio profilo, che presto verrà tagliuzzato qua e là per farne una versione leggibile in non più di 30 secondi – la maggior parte degli utenti controlla i profili tra una fermata della metro e l’altra. Nel mio caso, a meno che il lettore non stia viaggiando sul regionale Roma – Salerno, ho ben poche speranze. Lo so, con l’ultimo paragrafo scendo molto nel disperato andante ma devo anche ammettere che, per esperienza, solitamente i profili disperati si vedono dalle prime due parole. Tipo “Prendi me”. Ne ho visti in giro, e subito mi vengono in mente i cagnoloni delle pubblicià della LAV.

La domanda è: lo leggereste fino alla fine? Se sì, uscireste con me? E soprattutto: ma voi, lo leggete il mio blog mentre fate la cacca?

Fatemi sapere.

4 thoughts on “Online dating. Come ti scrivo un profilo fallimentare

  1. Che dire… l’ho letto tutto? Sì. Mi hai stimolato la defecazione? No. Stavo defecando mentre leggevo? No. Uscirei con te? Beh, se non fossi sposata cercherei di scoprire il nome del tuo supermercato e butterei tutte le confezioni di cereali tranne una.

  2. Oh no, mi sono già innamorata..=) E’ una mia impressione o gli uomini etero di pari età sono lungi anni luce da tale consapevolezza di sé, comprensiva di pregi e difetti??
    Lots of love from Italy

    • Ciao Lalla,

      Grazie mille per il tuo commento! Non so se essere d’accordo con quello che dici… posso anche dirti che conosco tanti 30enni gay che ancora sono anni luce lontano da tale consapevolezza 😉

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