OK, parliamone.
La mia momentanea situazione su territorio francese mi ha permesso di avere accesso al canale nazionale rai e vedere la fiction Pinocchio domenica e ieri sera.
La domanda è: perché la chiamano fiction italiana se poi di italiano c’è ben poco? I tre personaggi principali della storia (Pinocchio, Mastro Geppetto e Lucignolo) erano attori americani / inglesi. A proposito, Geppetto è il tizio che recitò in Chi Ha Incastrato Roger Rabbit e, qualche anno fa, lavorò in un’altra fiction nostrana, quella su Papa Giovanni xxiii. Non c’è più lavoro per lui negli States?. Lucignolo invece lo si era già visto in Love Actually, solo che lì era alto 2 cm. Pinocchio non l’ho mai visto, ma con quelle orecchie sicuramente non passerà inosservato. In ogni caso, americano pure lui.
Risultato del coinvolgimento di attori anglofoni? I pochi attori italiani del film sono stati costretti a recitare in inglese (e perchè mai sarebbe dovuto essere il contrario?) e a ridoppiarsi in italiano! E’ stato raccapricciante leggere il labbiale della Littizzetto pronunciare parole in inglese del tutto fuori sincrono con la sua voce in italiano. Non avevano abbastanza bambini con la faccia sufficientemente da schiaffi per poter interpretare il burattino nasuto? E Geppetto? Ai suoi tempi fu interpretato dal buon Manfredi, e tutti gli over 30 come me sicuramente hanno visto la puntata dell’altra sera con lui in mente e con immagini di Bob Hoskins alle prese con un coniglio parlante e una rossa tettona (non molta differenza con un burattino parlante e una turchina senza curve). Sono comunque rimasto colpito dalla sua notevole italianità nelle espressioni del volto e nella gestualità da poter quasi passare per uno di noi.
Se avessero scelto più attori italiani forse avrebbero sicuramente avuto più soldi da spendere in effetti speciali, che invece lasciavano un po’ a desiderare. E ancora, perchè dico dover cambiare la storia? Pinocchio è pinocchio, che bisogno aveva il regista di metterci del suo?
Aspetti positivi. Devo dire che, nonostante ci abbia messo del suo, il regista è riuscito a mantenere quel clima favolesco / dysneiano. Forse anche grazie agli effetti speciali un po’ da baraccone. Ottima scelta le location. Già alla prima scena, dopo la veduta aerea di Civita di Bagnoregio, avevo le lacrime agli occhi. Civitina, che bella. Qualche mese fa ero lì in vacanza! Per non parlare tutte le volte che ci sono stato prima. E poi è stata il luogo del mio primo hyke di squadriglia (squadriglia Tigri, campo estivo a Turona, luglio 1994). Quel paese è grande quanto le mie mani messe a coppa eppure ne è uscito fuori come una metropoli. Per l’ambientazione del paese dei Balocchi invece non si sono allontanati di tanto, giusto il tempo di arrivare a Sutri e montare qualche tendone nell’anfiteatro etrusco. Fichissimo 🙂
Vabbe’, la mia recensione del giorno l’ho scritta.
Ieri sono sceso pre pranzo e guarda cosa t’ho trovato al centro di parigi? I castiglione sono davvero ovunque.
Non ho tempo di rileggere. Correggete voi i typos.
baci