Londra: l’importante è correre. La mia terza settimana.

La terza settimana volge al termine. Non c’è molto da dire, ho già scritto abbastanza.
Oggi vorrei solo affrontare un altro tema velocemente: gli sport all’aria aperta. Ho già scritto di quanto rimpiango di non essere mai andato allo stadio e di non sapere che forma abbia un pallone. Ora rimpiango anche di non essere mai andato a correre o in bicicletta. Quando ti ritrovi a vivere nel paese dei salutisti e degli sportivi queste cose cominciano ad avere il loro peso.
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Sono italiano, sono romano e non mi piace il calcio! La mia terza settimana a Londra.

La domanda è: quanti luoghi comuni sull’italia dovrò sfatare durante il mio soggiorno londinese? E soprattutto, quanti di questi si dimostreranno essere veri?
A quanto pare gli inglesi sono un popolo facile da stupire, e se si trovano a parlare con un italiano ci sono due cose per le quali rimarranno letteralmente esterefatti:
1) Porranno la domanda “Ma è vero che in italia i ragazzi rimangono a vivere con la famiglia anche fino a 30 anni?” con un’aria stupìda, allibita, quasi schifati come se avessero chiesto “ma è vero che in italia vi intrattenete in amplessi sessuali con gli equini?”
2) La seconda cosa è quando si presenta giornalmente la seguente conversazione tra me e i miei colleghi:
“Piacere, Paolo”
“Piacere. Di dove sei?”
“Italia”
“Ah, Italia. Per che squadra tifi?”
“Veramente non mi piace il calcio.”
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