Crocifissi da tirar giù. LONDON – paris, week 15.

Non volevo parlarne. Mi ero ripromesso di non affrontare il discorso qui, perché lo ritengo un argomento molto delicato che, nonostante tutto, ho molto a cuore e che ho quasi paura a prendere. Chissà perché. Eppure non posso mica aspettare la prossima birra all’Angel pub o il prossomo pranzo nel giardino di casa Trucca.
È un problema di cultura, vero. Il crocifisso è nella nostra cultura. Ed è il suo essere nella nostra cultura che fa si che una delle ipocrisie più grandi dell’ Italia sia definirsi uno stato laico. È il suo essere radicato nella nostra cultura che fa sì che lo Stato Vaticano debba occuparsi degli affari dello Stato (laico) Italiano. Come ho più volte detto nei miei precedenti articoli, amo il mio Paese. Ora più che mai. Soprattutto sono fiero delle tradizioni di cui è fatto. E anche della sua cultura. Ma non possiamo rimanere ancorati ad una “tradizione” solo perché è così da sempre. E in più, per chi a quel simbolo è profondamente legoto per ciò che rappresenta, non è offensivo che stia lì solo per tradizione e non per il significato che porta?
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